Ci risiamo, Chiara Ferragni di nuovo nell’occhio del ciclone dell’Antitrust per il caso uova di Pasqua

Chiara Ferragni si trova nuovamente nell’occhio del ciclone dell’Agcm per un partenariato poco chiaro. L’attenzione dell’Antitrust si sposta verso l’industria dolciaria delle celebrazioni pasquali, avviando un’indagine che riguarda le uova di cioccolato con marchio del noto produttore Dolci Preziosi, realizzate in collaborazione con Chiara Ferragni.

Seguendo la controversia legata al pandoro Balocco, che ha scatenato un vasto dibattito sulle pratiche commerciali del settore, sembra che un altro colosso dell’industria dolciaria sia sotto esame da parte dell’ente regolatore della concorrenza e del mercato. Irregolarità anche nelle uova di Pasqua

Il capo dell’Antitrust, Roberto Rustichelli, ha annunciato l’avvio di un’indagine su queste uova di cioccolato dopo aver ricevuto tre segnalazioni di irregolarità. Rustichelli ha specificato che l’indagine è iniziata a gennaio e ha incluso ispezioni effettuate dalla Guardia di Finanza. L’indagine esplora l’ipotesi di una possibile irregolarità commerciale, che potrebbe includere la diffusione di informazioni ingannevoli ai consumatori.

Questa indagine segue la risonanza generata dal caso del pandoro Balocco, in cui, secondo l’Antitrust, le aziende Balocco e Chiara Ferragni avrebbero suggerito che l’acquisto del pandoro firmato avrebbe contribuito a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino. Tuttavia, la donazione era stata effettuata mesi prima dalla stessa Balocco e ammontava a 50mila euro.

La revisione di Dolci Preziosi e Chiara Ferragni solleva questioni sulla trasparenza delle informazioni e sull’etica delle pratiche commerciali. Se le accuse fossero confermate, potrebbero mettere in dubbio l’affidabilità del marchio e erodere la fiducia dei consumatori in entrambe le aziende coinvolte. Questo potrebbe rappresentare un ulteriore danno per il marchio di Chiara Ferragni, che sta già affrontando una perdita di credibilità e un declino degli affari.

Dolci Preziosi, rinomato per i suoi dolciumi e cioccolatini, ha collaborato con Chiara Ferragni, una delle influencer più influenti a livello mondiale, per lanciare una edizione limitata di uova di Pasqua. Tuttavia, se verranno provate irregolarità commerciali, ciò potrebbe nuocere non solo alla reputazione delle aziende coinvolte, ma anche all’immagine di Chiara Ferragni come influencer. Un caso analogo a quello di Balocco

L’indagine sulle uova di Pasqua è stata annunciata dal presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli, durante il programma televisivo Cinque Minuti, trasmesso su Rai 1.

Rustichelli ha dichiarato che l’accusa è simile a quella nel caso del pandoro Balocco, che ha implicato Chiara Ferragni in un’indagine per frode. Nel caso del pandoro, Ferragni aveva collaborato con Balocco in una campagna promozionale denominata “Pandoro Pink Christmas”, promossa come iniziativa benefica a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino. L’Antitrust ha sottolineato che l’importo della donazione era stato determinato in anticipo da Balocco, a prescindere dalle vendite.

L’attuale indagine riguarda una serie di uova di Pasqua prodotte in collaborazione con Dolci Preziosi nel 2021 e nel 2022, con l’obiettivo di devolvere i proventi all’associazione benefica “I Bambini delle Fate”. L’accusa principale è che le vendite delle uova non abbiano avuto un impatto reale sulle donazioni benefiche: secondo l’Antitrust, Dolci Preziosi avrebbe donato in totale 36mila euro, mentre Ferragni avrebbe ricevuto 1,2 milioni di euro per i diritti d’immagine, seguendo un pattern simile a quello già visto con Balocco.

L’Antitrust enfatizza l’importanza della chiarezza e dell’onestà nelle campagne promozionali, specialmente quelle legate a iniziative caritatevoli che coinvolgono il pubblico e sostengono cause sociali.

Chiara Ferragni, conosciuta per la sua presenza online e le sue iniziative imprenditoriali, si ritrova al centro di un’ulteriore polemica riguardante le sue pratiche commerciali. Rimane da vedere quali saranno gli esiti dell’indagine dell’Antitrust e le eventuali ripercussioni sulle sue future attività e sulla sua immagine pubblica, mentre lei mantiene il silenzio da giorni.

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