“Crediamoci”, aveva scritto con il pennarello sulla telecamera, un gesto spontaneo che, al termine della sua storica vittoria contro Stefanos Tsitsipas, sembrava quasi un atto di fiducia in se stesso. E ora, quelle parole sono diventate una profezia.
Lorenzo Musetti non solo ci ha creduto, ma ha lottato e vinto contro ogni difficoltà, conquistandosi un posto nella finale del Masters 1000 di Montecarlo, il più grande traguardo della sua carriera fino a ora.
Nella semifinale, Musetti ha affrontato Alex De Minaur in un match estenuante che è durato oltre due ore e mezza, segnato da pioggia, pause e un tie-break che ha avuto dell’incredibile.
Musetti ha mostrato di essere un vero gladiatore, capace di resistere alla pressione e ribaltare il punteggio con una concentrazione da campione. La sua performance è stata quella di un tennista moderno che sa gestire la tensione, non crolla mai e continua a spingere, come Sinner in un’altra versione.
Ora, dopo questa vittoria, Musetti è pronto a sfidare Carlos Alcaraz, un avversario che lo ha battuto in tutte le sfide successive alla vittoria del 2022 a Amburgo.
La sfida con Alcaraz e il montepremi da record
La finale di domani, che si disputerà alle 12 (tempo permettendo), è destinata a riscrivere la storia del tennis, anche per il suo montepremi record. Il vincitore del Masters 1000 di Montecarlo porterà a casa 946.610 euro, una cifra mai vista prima nel Principato. Questo premio supera di gran lunga i 892.590 euro ottenuti da Rublev nel 2023 e i 919.075 euro di Tsitsipas nel 2022, portando il torneo a una nuova dimensione economica. Anche il finalista, pur perdente, incasserà una cifra impressionante di 516.925 euro.
Un premio che sembra far sognare Musetti, ma che non è abbastanza per sedare le polemiche su come i soldi vengano distribuiti nel circuito.

Djokovic e la battaglia per una redistribuzione equa dei premi
Mentre l’Italia trattiene il fiato per Musetti, Novak Djokovic, eliminato all’esordio da Tabilo, continua a sollevare la sua voce contro il sistema dei premi nel tennis. Il serbo da anni critica l’eccessivo divario tra ciò che guadagnano i big del circuito e i giocatori che si trovano nelle retrovie.
“Credo che i giocatori dovrebbero ricevere una percentuale più vicina a quella che otteniamo mediamente nel tour ATP”, ha dichiarato Djokovic, ribadendo una battaglia che lo vede schierato con altri top player del circuito.
Proprio insieme ai colleghi delle prime 20 posizioni nel ranking mondiale, Djokovic ha inviato una lettera congiunta agli organizzatori degli Slam (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open) chiedendo una redistribuzione più equa dei montepremi. Un esempio di queste disparità può essere visto a Wimbledon, dove nel 2023 i vincitori hanno incassato 2,7 milioni di sterline su un totale di 50 milioni di montepremi.
La sfida per il futuro: Musetti tra sogno e realtà
Con la finale di Montecarlo, Lorenzo Musetti ha dimostrato di essere pronto a fare il salto di qualità, avvicinandosi sempre di più alla top 10 del ranking ATP. Se dovesse vincere, potrebbe arrivare a essere numero 7 del mondo, un traguardo che avrebbe un impatto straordinario sulla sua carriera. Il sogno è a portata di mano, e per Musetti la finale rappresenta molto più di una semplice partita: è la possibilità di affermarsi tra i grandi del tennis mondiale.
Sotto il sole di Montecarlo o tra le nuvole, Musetti affronterà Carlos Alcaraz con l’obiettivo di conquistare non solo il trofeo, ma anche un posto nella storia del tennis. E chissà, magari il “Crediamoci” scritto sulla telecamera non sarà l’unico messaggio che il toscano deciderà di lanciare al mondo.