“Il Cono d’Ombra”: Sky Riaccende i Riflettori sul Mistero della Morte di Denis Bergamini

A trentacinque anni dalla tragica scomparsa, il caso di Denis Bergamini torna sotto i riflettori con “Il Cono d’Ombra – La storia di Denis Bergamini”, una docuserie Sky Original disponibile il 27 e 28 giugno su Sky. Questa produzione, ideata da Pablo Trincia, Debora Campanella e Paolo Negro, si propone di illuminare uno dei gialli irrisolti più discussi della cronaca nera italiana, ripercorrendo la verità nascosta dietro la morte del giovane calciatore del Cosenza.
Una Verità Attesa Trent’Anni
Il 18 novembre 1989, la vita di Denis Bergamini si spegneva in circostanze misteriose sulla statale della costa calabrese. Inizialmente archiviato come suicidio, il caso è stato da subito contestato dalla famiglia. Per oltre tre decenni, la sorella di Denis, Donata Bergamini, ha condotto una battaglia instancabile per ottenere giustizia, affrontando silenzi, contraddizioni e depistaggi.
Il suo coraggio è stato parzialmente ripagato lo scorso ottobre, quando Isabella Internò, ex fidanzata di Bergamini, è stata condannata in primo grado a 16 anni di reclusione per omicidio in concorso con ignoti. “Non ho mai voluto mitizzare mio fratello,” ha dichiarato Donata Bergamini durante la conferenza stampa di presentazione della docuserie il 23 giugno. “La verità era evidente fin dall’inizio, ma qualcuno ha scelto di non vederla. In questi 35 anni, l’unica ad aver scontato una pena sono stata io. Da innocente.”
La Ricostruzione del “Cono d’Ombra”
“Il Cono d’Ombra” ripercorre la vicenda a partire da quella fatale sera: un camion fermo in mezzo alla carreggiata, una ragazza in lacrime e, sull’asfalto, il corpo senza vita di Denis Bergamini. La famiglia ha sempre rifiutato l’ipotesi del suicidio, generando un “cono d’ombra” che ha avvolto il caso per anni, alimentando dubbi e ricostruzioni spesso contrastanti, come quelle fornite dalla stessa Internò.

Pablo Trincia, autore e voce narrante della docuserie, riporta a galla la vicenda attraverso testimonianze dirette, immagini d’archivio e ricostruzioni basate sugli atti processuali. Il racconto segue l’evoluzione dell’inchiesta fino alla riapertura del caso da parte della Procura di Castrovillari nel 2021, un lavoro che il giornalista ha definito “eccezionale”.
“Spero che dalla visione di questa docuserie rimanga allo spettatore l’approccio scientifico che si deve avere in questi casi,” ha affermato Trincia. Il lavoro di ricerca e ricostruzione è stato meticoloso, ma sempre ancorato a un principio fondamentale: “La scienza e la fisica dicono che Denis non si è suicidato.”
La docuserie parte da una domanda che ha tormentato per decenni: cosa è successo davvero a Denis Bergamini? “L’immagine di quella macchina che entra in una piazzola con due persone, e poco dopo una di loro muore sotto un camion, sembra l’inizio di un romanzo noir,” ha concluso Trincia. “Ma purtroppo non è così. È questo mistero, questo cono d’ombra, che ci ha spinti a scavare sempre di più per scoprire la verità.”