Anna, proprio come accaduto a Laura Pausini qualche giorno fa, è stata costretta a fermare un concerto a causa di una rissa scoppiata tra due sue fan sotto il palco. Tuttavia, se Laura Pausini ha scelto un approccio pacato, invitando le due donne a fare pace con un gesto di serenità, Anna ha reagito in modo più diretto e irriverente.
La rapper, visibilmente stupita, ha esclamato: “Raga, ma che cazz0 di voglia avete di picchiarvi sotto la neve al concerto della Baddie? Che qua siamo tutti felici e presi bene. Tutto a posto voi ragazze?” Una reazione che ha subito conquistato il pubblico per la sua sincerità e il suo stile unico. Anna, sempre schietta e spontanea, non ha mai nascosto la sua personalità fuori dagli schemi.
Anna: “Sono una rapper grazie ai miei genitori”
In un’intervista a Vanity Fair, Anna ha raccontato la sua carriera e l’importanza del supporto ricevuto dalla sua famiglia, a partire dai suoi genitori, che sono sempre stati al suo fianco. “I miei genitori mi sono sempre stati vicini, al contrario di tante storie che sento, in cui magari schiacciano le passioni dei figli” – ha dichiarato la rapper. “I miei non mi hanno mai voluta dottoressa, ecco. Mi hanno sempre supportata in tutto”. Questa disponibilità e amore incondizionati hanno avuto un impatto significativo sul suo percorso, permettendole di esplorare la sua passione per la musica rap fin da piccola. “La passione per il rap l’ho presa da mio padre: a casa siamo pieni di vinili hip hop, sono cresciuta con quelli.”
Il supporto della mamma e i primi freestyle
Anna ha continuato il suo racconto parlando di sua madre, che l’ha sempre incoraggiata, riprendendola mentre faceva i suoi primi freestyle da bambina. “Mamma era quella che mi riprendeva mentre da piccola facevo i primi freestyle, che poi mettevo online”. Questi primi tentativi musicali sono stati decisivi per la sua crescita artistica. “Cosa provo a rivedere oggi quei video? Schifo. Ma penso che per tutti sia così”, ha aggiunto la rapper, riconoscendo che tutti noi abbiamo un’iniziale fase di sperimentazione prima di trovare la nostra strada.
Un percorso che inizia a sedici anni
Anna ha poi ricordato come, a sedici anni, ha iniziato a scrivere le sue prime rime. Nonostante la giovane età e la poca esperienza, ha preso coraggio e ha deciso di esprimersi attraverso il rap. “Prima ancora facevo cover di pezzi americani, poi ho cominciato con le mie rime. Avevo sedici anni, pochissima pratica”. Un inizio umile, ma che l’ha portata oggi a essere una delle figure più apprezzate nel panorama musicale italiano. La sua perseveranza e determinazione sono divenuti i pilastri del suo successo.
La realtà del palco e l’importanza di un’esperienza unica
Parlando della sua esperienza dal vivo, Anna non nasconde le difficoltà di essere una cantante e performer sul palco. “Dal vivo deludo? Ci sta che la voce non sia quella che si sente in studio, sono due ambienti diversi”. La rapper ha spiegato che per lei l’importante è “dare un’esperienza diversa dal vivo”, cercando di coinvolgere il pubblico con la sua energia e il suo entusiasmo. “Canto e ballo, è normale che non posso essere perfetta, ma mi interessa essere reale e far divertire la gente”. Ecco perché, a differenza di altri artisti, ha deciso di puntare molto su un corpo di ballo durante i suoi concerti, per arricchire l’esperienza live. “In questo senso, anche l’idea di aggiungere un corpo di ballo è un qualcosa su cui ho puntato molto”, ha concluso.
Con una personalità così autentica e una carriera che continua a crescere, Anna è destinata a fare molta strada nel mondo della musica.