Lorenzo Musetti firma una delle pagine più significative della sua giovane carriera. Sotto il cielo carico di storia del Roland Garros, il talento di Carrara supera Frances Tiafoe in quattro set con il punteggio di 6-3, 4-6, 7-5, 6-2 e raggiunge per la prima volta la semifinale del prestigioso Slam parigino.
Un risultato straordinario, ma anche una vittoria dal sapore intenso e personale: solo pochi mesi fa, nell’agosto 2024, Tiafoe lo aveva provocato con il gesto del “too small”, schernendolo dopo una sconfitta sul cemento. Allora Lorenzo aveva incassato, oggi restituisce tutto con gli interessi — senza parole, solo con il suo tennis.
Questa è la seconda semifinale Slam della carriera per Musetti, dopo quella conquistata a Wimbledon nel 2024. Ma questa, sulla terra rossa che sente come casa, ha un valore ancor più profondo.
Perché avviene su una superficie che esalta le sue caratteristiche tecniche: rovesci eleganti, costruzione dei punti, intelligenza tattica. Tiafoe, oggi numero 13 del mondo e uno degli atleti più spettacolari del circuito, ha dovuto inchinarsi.
Il match: tensione, vento e poi il capolavoro nel quarto set
Il primo set è un’autentica esibizione di Musetti, che gioca con autorità e varietà, neutralizzando le accelerazioni di Tiafoe e chiudendo con sicurezza. Ma nel secondo, il vento cambia — letteralmente. Le raffiche condizionano la precisione, aumentano gli errori gratuiti e Tiafoe ne approfitta, portando tutto in parità.
Il terzo set diventa una battaglia psicologica: intensità, scambi duri, break e controbreak. Ed è qui che Musetti mostra di essere cresciuto: non si disunisce, regge la pressione, trova energia quando sembrava affaticato. Alla fine lo vince, tirando fuori il meglio proprio nel momento chiave. Il quarto è un trionfo: sciolto, lucido, dominante. La qualità del suo tennis esplode e il pubblico del Philippe Chatrier applaude in piedi.

“Sono diventato padre, questo mi ha cambiato”
Ai microfoni dopo il match, Lorenzo Musetti si racconta con sincerità: “Non ho iniziato come volevo, c’era vento, era difficile fare le scelte giuste. Ma nel terzo set ho trovato l’energia giusta, e nel quarto ho giocato il mio miglior tennis”. Poi si sofferma su un aspetto nuovo, determinante: la maturità raggiunta fuori dal campo.
“Negli ultimi dodici mesi è cambiato tutto. Sono diventato papà, e questo mi ha reso più responsabile. Ora approccio ogni cosa con maggiore professionalità: allenamenti, preparazione mentale, alimentazione, gestione del tempo libero. La mia famiglia non è qui fisicamente, ma è sempre con me nel cuore. Questa vittoria è anche per loro”.
Da talento fragile a uomo completo: l’evoluzione di Musetti

Fino a poco tempo fa, Musetti era considerato un gioiello incompleto: talento cristallino, ma tenuta mentale altalenante. Nei momenti decisivi sembrava rompersi. Oggi invece, è un giocatore solido, maturo, centrato. L’uomo che ha battuto Tiafoe sul palcoscenico più importante non è più solo un artista della racchetta, ma anche un professionista consapevole.
Con questa vittoria, Lorenzo si guadagna l’accesso alla semifinale contro Carlos Alcaraz, che ha sconfitto in tre set l’americano Tommy Paul. Sarà un confronto di altissimo livello tra due giovani che rappresentano il futuro del tennis mondiale. Una rivalità che promette scintille.
L’Italia sogna: Musetti e Sinner tra i migliori quattro
Dall’altra parte del tabellone, Jannik Sinner continua il suo percorso netto e si conferma numero 1 del ranking. Due italiani in semifinale al Roland Garros non si erano mai visti. È un sogno azzurro che si fa realtà. E mentre Sinner rappresenta l’eccellenza costruita sul metodo, Musetti è la poesia che trova finalmente continuità.
Il tennis italiano vive un momento d’oro, e Musetti ne è simbolo. Quel “too small” che una volta sembrava una condanna, oggi è solo un ricordo sbiadito. Perché Lorenzo ha risposto sul campo, con rovesci che sembrano carezze e colpi che lasciano il segno. Senza urlare. Senza provocare. Ma vincendo. E zittendo. Con eleganza.