Report Shock: Decine di Nuove Vittime di Pedofilia Scuotono la Chiesa

Un rapporto presentato giovedì 16 novembre durante l’Assemblea generale straordinaria dei vescovi della Conferenza episcopale italiana ad Assisi rivela che nel corso del 2022, 32 presunti preti o laici impegnati in attività religiose sono accusati di aver molestato o addirittura violentato 54 vittime. Questi dati sconcertanti emergono dalla relazione ufficiale esposta nel corso dell’assemblea.

Il rapporto indica che due dei presunti bambini molestati avevano meno di 4 anni. È emerso che metà dei casi di presunta pedofilia si è verificata all’interno delle strutture delle parrocchie, mentre gli altri casi si sono verificati al di fuori di esse, come in istituti scolastici, campeggi, e durante riunioni e eventi vari.

La suddivisione delle persone accusate comprende un terzo di preti, un terzo di religiosi e un altro terzo di laici, impegnati nel catechismo o nell’insegnamento. La maggior parte delle vittime sono minorenni, principalmente bambine o adolescenti (44), mentre 10 sono ragazzi. Fatta eccezione per un caso, tutti i presunti abusatori sono uomini.

Il presidente dei vescovi italiani, il cardinale Matteo Maria Zuppi, ha ritenuto importante il monitoraggio dei casi di pedofilia nella Chiesa all’inizio del suo mandato.

Durante l’assemblea, è stata ascoltata la testimonianza video di una delle presunte vittime. Le denunce segnalate nel 2022 potrebbero riguardare eventi avvenuti in periodi precedenti, poiché l’elaborazione del trauma richiede tempo secondo gli esperti della Cei.

La Chiesa mira a trasparenza e chiarezza nei presunti casi di abuso, anche se non si affida a commissioni esterne e indipendenti come altre conferenze episcopali europee.

Nonostante le garanzie date dal cardinale Zuppi sulla trasparenza dell’indagine interna, il report rivela che 40 diocesi non hanno attivato alcun centro di ascolto o assistenza per le vittime. Questo rappresenta una preoccupante carenza nella gestione dei casi di pedofilia.

L’associazione Rete L’Abuso, che si occupa dei sopravvissuti agli abusi sessuali del clero, ha criticato il report della Cei, affermando che oltre a non segnalare i casi alle autorità civili, non fornisce dati verificabili su fatti specifici.

L’associazione sostiene che i dati forniti sono parziali e decisamente inferiori rispetto alle segnalazioni ricevute dalla stessa Rete L’Abuso nello stesso periodo.”