Quoziente familiare: come funziona e quanto fa risparmiare ogni anno

Attraverso il quoziente familiare, il governo ha intenzione di rivedere il sistema di tassazione e calcolare le agevolazioni che spettano alle famiglie, come il bonus bollette e l’assegno unico universale. In estrema sintesi, il quoziente familiare andrà a sostituire definitivamente l’Isee, l’indicatore socio economico.

Ma come funziona questo nuovo parametro, che in linea teorica andrà a sostituire quelli che noi tutti conosciamo? Volendo semplificare al massimo, è possibile affermare che il quoziente familiare è il sistema attraverso il quale vengono stabilite le aliquote d’imposta e le varie agevolazioni, basandosi sul numero dei componenti di una famiglia e sulla loro condizione: disabilità, età e grado di parentela.

Quoziente familiare: vediamo di cosa si tratta

Cerchiamo di capire in cosa consiste il quoziente familiare. Volendo provare a tratteggiare un primo esempio, è possibile affermare che le aliquote delle imposte, che si basano sul reddito familiare, vengono divise per il numero dei componenti della famiglia, corretti su una particolare scala di equivalenza. Adottando questo sistema, in linea teorica, si riesce a raggiungere una maggiore equità orizzontale, ma soprattutto la dichiarazione dei redditi sarebbe in grado di bilanciare anche le regressività delle imposte indirette, che inevitabilmente vanno a pesare anche sui redditi più bassi delle famiglie.

Le possibili applicazioni del quoziente familiare

Grazie all’introduzione del quoziente familiare in Italia ogni famiglia potrebbe risparmiare ogni anno fino ad 800 euro. Ad effettuare questi calcoli è stata Eurispes, che ha anche sottolineato come il risparmio andrebbe ad aumentare con il crescere del reddito e del numero dei componenti delle famiglie.

Questa operazione, complessivamente, verrebbe a costare per le casse dello Stato qualcosa come 3 miliardi di euro, sempre che alla perdita di gettito dell’Erario, corrisponda un incremento dei consumi familiari, che farebbe aumentare il gettito fiscale generale.

In estrema sintesi, il quoziente familiare permette l’applicazione dell’imposta sul reddito complessivo di tutti i membri della famiglia fiscale, composta dal contribuente, dal coniuge, dai figli e dalle eventuali persone invalide conviventi.

Volendo essere leggermente più concreti, il quoziente familiare – nel caso in cui venisse applicato il modello francese – porterà al ricalcolo delle imposte attraverso le seguenti operazioni:
determinazione delle imposte che ogni contribuente deve pagare, a seconda della propria tipologia: sposato, celibe, divorziato o vedovo;

  • il reddito complessivo viene diviso per il numero di quote;
  • l’imposta viene calcolata sul quoziente familiare;
  • moltiplicazione dell’imposta dovuta per ogni quota per il numero delle quote stesse.

Il risultato corrisponderebbe così all’imposta lorda dovuta.

Facciamo un esempio concreto. Una coppia sposata, con due figli a carico, ha diritto a tre quote: una per ogni coniuge più mezza per ciascun figlio. A parità di reddito familiare, man mano che il numero dei componenti della famiglia aumenta, l’imposta dovrebbe decrescere.

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