Patate, come abbassare l’indice glicemico: i consigli in cucina

La patata è un alimento ad alto indice glicemico. L’indice glicemico, infatti, è influenzato dalla composizione degli alimenti, ma anche dai metodi di cottura. Un metodo per depotenziare l’indice glicemico è quello di bollire le patate e poi mangiarle fredde.

Cuocendole in acqua calda (superiore ai 70 gradi), i granuli che compongono la struttura dell’amido progressivamente si idratano e si gonfiano, perdendo la loro originaria configurazione cristallina e formando un composto viscoso, simile a un gel, più facilmente aggredibile da parte degli enzimi e quindi più semplice da assorbire.

A mano a mano che si raffreddano, però, le molecole si riassociano, ripristinando una struttura che, sebbene diversa da quella iniziale, risulta comunque rigida e ordinata (retrogradazione), quindi più difficile da assimilare. Non solo: mettendo in tavola le patate fredde, l’amido resistente sale anche fino al 20%, con effetti positivi sulla linea.

Esite un procedimento in grado di ridurre il livello dell’amido delle patate.

Per chi segue una dieta a basso indice glicemico e per chi è diabetico è utile deamidare le patate:

  • sbuccia le patate;
  • tagliale a pezzi;
  • lasciale in ammollo in una ciotola, in acqua fredda e in frigo per 12 ore;
  • sciacquale accuratamente sotto l’acqua corrente prima dell’utilizzo.

Come cucinare le patate per diabetici

Le patate hanno un indice glicemico elevato e che assume valori differenti secondo il tipo di cottura:

  • patate al forno → IG 95;
  • patate ridotte in purè → IG 80;
  • patate bollite senza buccia → IG 70;
  • patate bollite con la buccia → IG 65;
  • patate fritte → IG più basso ma sono ricche di grassi quindi limitarne il consumo.