Nelle ultime ore, una notizia ha fatto rapidamente il giro del web, sollevando polemiche e fraintendimenti: “Khaby Lame arrestato in America”. Titoli sensazionalistici, rilanciati anche da alcuni media, hanno alimentato la confusione. Ma cosa è realmente accaduto? La verità, come spesso accade in questi casi, è molto diversa da quanto raccontato nei post virali.
Tutto è iniziato da una pubblicazione su X (ex Twitter) da parte di Bo Loudon, influencer statunitense noto per le sue posizioni ultra-conservatrici e pro-Trump, spesso accusato di diffondere contenuti razzisti. Loudon ha scritto che Khaby Lame era stato arrestato per immigrazione illegale, descrivendolo con toni ostili come “un immigrato clandestino di estrema sinistra”. Il post, condito da accuse infondate e linguaggio politico acceso, ha generato un’ondata di indignazione online.
Khaby Lame non è stato arrestato: cosa è successo davvero
A smentire la narrativa dell’arresto è stata l’ANSA, che ha ricostruito i fatti in modo dettagliato. L’influencer italo-senegalese non è stato arrestato né trattenuto in un centro di detenzione per immigrati. Il giovane, divenuto celebre per i suoi video ironici su TikTok, è stato semplicemente fermato per un’irregolarità del visto. Era entrato negli Stati Uniti il 30 aprile, ma avrebbe prolungato la sua permanenza oltre la scadenza prevista, infrangendo così le norme del visto turistico.
Di fronte alla violazione, le autorità americane hanno optato per un rimpatrio immediato in Italia, dove Khaby è regolarmente residente. Non c’è stato alcun centro di detenzione, né accuse penali o ulteriori complicazioni. Tuttavia, questa dimenticanza potrebbe comportare conseguenze sul suo futuro negli USA, inclusa una possibile interdizione temporanea all’ingresso. Questo solleva dubbi sulla sua partecipazione a eventi statunitensi di prestigio come il Met Gala, al quale aveva già preso parte in passato.
Bo Loudon e la disinformazione social
Il ruolo di Bo Loudon in questa vicenda merita un’ulteriore riflessione. Il suo post virale recitava: “Le autorità per l’immigrazione del presidente hanno appena arrestato Khaby Lame, un TikToker di estrema sinistra, che ho segnalato come immigrato illegale. Ora sarebbe detenuto presso il centro di Henderson”. Loudon ha anche affermato – senza prove – che Khaby avrebbe evaso le tasse e vissuto illegalmente negli USA. In realtà, l’unica violazione è stata la permanenza oltre i termini del visto, una svista piuttosto comune tra i viaggiatori, specialmente in presenza di impegni professionali improvvisi.
La vicenda ha messo in luce, ancora una volta, i pericoli della disinformazione alimentata sui social. In poche ore, una semplice espulsione amministrativa è diventata – grazie alla narrazione tossica di Loudon – un caso politico, con tanto di accusa ideologica e razzista.
Il futuro di Khaby Lame: ritorno in Italia e niente panico
Khaby Lame, con la sua consueta discrezione, non ha ancora commentato pubblicamente l’episodio. Rientrato in Italia, resta uno dei creator più seguiti al mondo e un simbolo della nuova generazione di influencer globali. Tuttavia, dovrà probabilmente rivedere le sue strategie per i viaggi negli USA, magari affidandosi a un team legale e burocratico più attento ai dettagli.
La lezione? Anche le celebrità digitali possono inciampare in pastoie burocratiche, ma questo non giustifica campagne diffamatorie costruite ad arte da chi sfrutta il web per portare avanti agende politiche divisive.