Il Superbonus passa dal 110% al 90%: ecco a chi spetterà

Il Superbonus passa dal 110% al 90%. La restrizione dell’aliquota è stata stabilita dal governo Meloni nel tentativo di compensare le elevate perdite per le casse dello Stato. Invece per sbloccare i cassetti fiscali rimasti pieni è stata prevista la possibilità di diluire, a pari importo, crediti d’imposta e sconto in fattura nell’arco di 10 anni.

Il Superbonus per le Villette unifamiliari

Nel caso in cui i proprietari di villette abbiano realizzato entro il 30 settembre 2022 almeno il 30% degli interventi complessivi, resterà valido lo sgravio del 110% per tutto il prossimo anno. La scadenza prima del DL era fissata al 31 dicembre 2022.

Se il requisito viene a mancare ma si ha un “reddito di riferimento” inferiore ai 15mila euro, si può godere della detrazione del 90% e di un fondo da 20 milioni di euro da cui attingere per un contributo a supporto, che è però ancora da quantificare.

Cosa cambia per i condomini

Per quanto riguarda i condomini, prima del dl Aiuti quater c’era tempo fino a tutto il 2023 per sfruttare il Superbonus originario. La nuova norma anticipa adesso di un anno – dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2022 – la scadenza del 110%, abbassando l’aliquota al 90%.

Il bonus edilizio rimane al 110% soltanto se al 25 novembre 2022 risulta effettuata la comunicazione di inizio lavori asseverata (ossia il titolo abilitativo Cila) e se la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori è stata adottata prima di tale data.

Il Superbonus 110% è stato confermato anche per tutti gli interventi che comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici, ma solo nei casi in cui è già stata presentata tutta la documentazione. Insomma, per mantenere l’agevolazione è fondamentale presentare la Cila nel più breve tempo possibile.

Introdotto il quoziente familiare

Per stabilire se un nucleo familiare avrà diritto al bonus edilizio non si terrà conto dell’Isee, ma del cosiddetto quoziente familiare. Di fatto è stato introdotto dal governo un criterio di reddito che prende in riferimento la numerosità della famiglia.

Il nuovo calcolo si basa sul reddito familiare diviso per il numero di componenti, tenendo conto di una scala di equivalenza. La novità permetterebbe di garantire una maggiore equità rispetto al sistema socio economico dell’Isee.

Secondo i calcoli di Eurispes, l’Istituto di Ricerca degli Italiani, grazie all’introduzione dei nuovi parametri in Italia ogni famiglia potrebbe risparmiare ogni anno fino a 800 euro.