Negli ultimi anni, anche grazie alla spinta del movimento internazionale #MeToo e alle testimonianze di numerose attrici che hanno denunciato pubblicamente abusi e soprusi da parte di figure potenti come Harvey Weinstein, l’industria dell’intrattenimento sta vivendo una trasformazione profonda.
Le donne hanno trovato più spazio e più voce per denunciare ciò che in passato veniva taciuto o insabbiato. Tuttavia, quello che spesso resta invisibile è che non solo le donne sono vittime di abusi e avances indesiderate: anche molti uomini si trovano a fronteggiare situazioni simili.
A testimoniarlo è Gilles Rocca, attore, ex concorrente di reality show e oggi protagonista di un film impegnato.
Gilles Rocca rivela: “Mi sono sentito come si sentono tante donne”
In una recente intervista rilasciata al settimanale “Oggi”, Gilles Rocca ha raccontato senza filtri una realtà scomoda e troppo spesso sottovalutata: quella delle molestie e delle richieste inadeguate subite da uomini da parte di altre figure maschili, spesso in posizioni di potere.
“Ho ricevuto tantissime richieste fuori luogo, compromessi che non ho mai accettato. Una volta un regista mi chiese di andare a casa sua per leggere insieme la sceneggiatura. Mi sono sentito come si sentono tante donne davanti a certi produttori”.
La sua testimonianza getta una luce nuova sul mondo dello spettacolo, smascherando dinamiche di potere che travalicano il genere.
Soldi, ricatti e dignità: “Mi hanno staccato assegni in bagno”
Uno degli episodi più scioccanti raccontati da Rocca riguarda una serata in discoteca, in cui qualcuno – evidentemente influente – gli avrebbe offerto una ingente somma di denaro in cambio di favori.
“Mi hanno letteralmente staccato degli assegni, con cifre altissime, nel bagno di una discoteca. Li ho strappati davanti a loro. Non sono in vendita”.
Un gesto forte, che testimonia non solo l’integrità personale dell’attore, ma anche il coraggio di resistere a meccanismi tossici purtroppo ancora presenti nel sistema.
Il destino premia chi resta fedele a sé stesso?
Curiosamente – e forse in modo quasi karmico – ogni volta che Gilles ha rifiutato una proposta “sporca”, poco dopo è arrivata una vera occasione professionale, come se la vita stessa gli stesse dicendo: “Hai fatto bene”.
“Dopo ogni proposta indecente, è sempre arrivata una vera opportunità di lavoro. Come se l’universo volesse dirmi che avevo fatto la scelta giusta”.
L’estetica come arma a doppio taglio: “Mi volevano tronista, io volevo essere artista”
Gilles Rocca non nega che il suo aspetto fisico lo abbia spesso aiutato, ma rivendica con forza la sua volontà di non essere ridotto a un semplice bel volto.
“Con la mia estetica tutti mi dicevano: perché non fai il tronista? Ma io volevo affermarmi come attore, non come immagine. Ho rifiutato anche quello”.
Il suo percorso parte da piccoli ruoli nella fiction “Carabinieri”, per arrivare, a trent’anni, al ruolo di protagonista in un film di Marco Risi. Un’evoluzione lenta ma coerente con il suo sogno artistico.
Da Sanremo al successo: la svolta dopo il caos Bugo-Morgan
La notorietà per Gilles è arrivata in un momento del tutto inaspettato: durante il Festival di Sanremo 2020, quando scoppiò il celebre caso Bugo-Morgan. Rocca, presente dietro le quinte come tecnico del suono, venne notato dalle telecamere e il suo volto cominciò a girare ovunque.
“È stato in quell’occasione che molti mi hanno notato. Poi è arrivata l’esperienza a Ballando con le Stelle, dove certo, anche il mio aspetto ha giocato un ruolo”.
Il nuovo progetto cinematografico: “L’Ultima Sfida” di Antonio Silvestre
Oggi Gilles Rocca è protagonista di “L’Ultima Sfida”, film firmato da Antonio Silvestre. Un progetto in cui ha creduto sin da subito, al punto da rifiutare un’altra parte già programmata.
“Quando mi hanno proposto questo ruolo, non ho avuto dubbi. Ho sentito il bisogno di raccontare la storia di Massimo De Core”.
Un ruolo che gli somiglia: “Nel copione ho ritrovato me stesso”
Interpretare Massimo De Core non è stato solo un esercizio attoriale per Rocca, ma anche un viaggio personale. Ogni pagina del copione sembrava rispecchiare una parte della sua storia, reale o potenziale.
“Mentre leggevo il copione, ritrovavo momenti della mia vita. Alcuni vissuti, altri solo immaginati. È stato emozionante, quasi come guardarsi in uno specchio”.
Una finestra sulla carriera che poteva essere
Secondo Rocca, quel ruolo gli ha permesso di immaginare una carriera alternativa, quella che forse avrebbe avuto se non si fosse infortunato da giovane. La recitazione, per lui, è diventata così una sorta di riscatto emotivo.
“È come se mi fossi affacciato alla finestra a vedere cosa sarebbe potuto succedere se non mi fossi fatto male. È stato bello e commovente”.
Gilles Rocca si è raccontato con sincerità, dimostrando che nel mondo dello spettacolo esistono ancora figure capaci di dire no ai compromessi, di difendere la propria dignità anche a costo di rallentare la propria carriera. La sua storia è un invito a guardare oltre le apparenze e a non generalizzare: anche gli uomini subiscono pressioni, e raccontarle è un primo passo verso un cambiamento vero.