Civitavecchia sotto shock: nuova tragedia di femminicidio in pieno centro
Un nuovo caso di femminicidio in Italia scuote l’opinione pubblica. A Civitavecchia, nel cuore della provincia di Roma, una donna di 46 anni è stata brutalmente assassinata dal compagno, che si è poi consegnato ai carabinieri. Il delitto si è consumato nel primo pomeriggio di giovedì 15 maggio in via Gorizia 7, una strada centrale e popolata della città costiera.
L’omicidio si è verificato nell’androne del palazzo dove la coppia viveva. Il 54enne di nazionalità venezuelana, dopo l’aggressione mortale, si è recato spontaneamente alla caserma dei carabinieri e ha confessato l’omicidio.
Identificata la vittima: 46enne dell’Est Europa colpita all’addome
Secondo le prime informazioni raccolte dalle forze dell’ordine, la vittima era una donna di origine dell’Est Europa, residente a Civitavecchia insieme all’uomo che ha ammesso di averla uccisa. La dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti, ma le condizioni in cui è stato ritrovato il corpo non lasciano dubbi sulla violenza dell’aggressione.
Il corpo della donna è stato rinvenuto privo di vita nell’androne del palazzo con numerose ferite da arma da taglio all’addome. L’intervento immediato dei carabinieri e del personale del 118 non è servito a salvare la vittima. La zona è stata transennata per consentire i rilievi del reparto scientifico e il sopralluogo del medico legale.
La confessione del compagno e l’accusa di omicidio volontario
Il presunto assassino, un uomo di 54 anni, si è costituito alcune ore dopo l’accaduto. Presentatosi presso la caserma dei carabinieri di Civitavecchia, ha confessato di aver ucciso la compagna. L’uomo è attualmente trattenuto in caserma con l’accusa formale di omicidio volontario.
Le autorità stanno ora cercando di chiarire le motivazioni del gesto. Al momento non si esclude alcuna pista: si indaga su un possibile raptus improvviso scatenato da una lite, ma non si esclude la premeditazione. Solo un’attenta ricostruzione delle ore precedenti al delitto potrà offrire un quadro più preciso della vicenda.
Femminicidio a Civitavecchia: una piaga che continua a crescere in Italia
Il caso di Civitavecchia si inserisce in un contesto allarmante: secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero dell’Interno, nei primi tre mesi dell’anno sono già 17 le donne uccise in Italia per mano di partner o ex partner. Un dato tragico che conferma il femminicidio come emergenza sociale e culturale.
Il precedente più recente è il femminicidio di Amina Sailouhi a Settala, mentre altre vittime come Manyoma Casanova e Giulia Tramontano continuano a essere simboli di un dramma che colpisce trasversalmente ogni fascia sociale.
Le indagini proseguono: accertamenti in corso sul movente
Il movente dell’omicidio di Civitavecchia è ancora in fase di accertamento. Gli inquirenti stanno analizzando i rapporti tra i due conviventi per comprendere se esistessero precedenti episodi di violenza, denunce o segnali di allarme ignorati. È possibile che una lite degenerata abbia scatenato la furia dell’uomo, ma non si esclude che il gesto sia stato deliberato e pianificato.
Nel frattempo, la Procura di Civitavecchia ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima per chiarire con esattezza le cause della morte. I carabinieri proseguiranno gli interrogatori e l’analisi dei contatti recenti della coppia, oltre a esaminare eventuali immagini di videosorveglianza presenti nell’area.