Con l’Eurovision Song Contest 2025 ormai alle porte, cresce l’entusiasmo attorno ai cantanti in gara e ai pronostici su chi si contenderà la vittoria. L’Italia quest’anno è rappresentata da Lucio Corsi, e se lo streaming fosse un indicatore affidabile, il cantautore toscano avrebbe già la medaglia d’oro in tasca.
Il suo brano “Volevo essere un duro”, portato a Sanremo e selezionato per l’Eurovision, sta raccogliendo consensi unanimi. La canzone ha recentemente superato i 34 milioni di stream su Spotify, superando con un netto distacco i rivali in gara.
Fino a poco tempo fa era seconda, dietro il brano svedese “Bara bada bastu” del gruppo Kaj, che si è ora fermato poco sopra i 31 milioni. Il successo di Lucio è cresciuto in modo costante e naturale, segno di una risposta autentica da parte del pubblico europeo.
Tra i brani più ascoltati, spicca anche una sorpresa tutta italiana: Gabry Ponte, in rappresentanza di San Marino con “Tutta l’Italia”, guadagna terreno e supera “C’est la vie” di Claude (Paesi Bassi), piazzandosi in terza posizione con oltre 11 milioni di ascolti. A seguire, Claude e l’estone Tommy Cash sono separati da poche centinaia di migliaia di stream, in una sfida serrata.
Questa la top 5 delle canzoni più ascoltate su Spotify legate all’Eurovision 2025:
- Lucio Corsi (Italia) – “Volevo essere un duro”: 34.806.923
- Kaj (Svezia) – “Bara bada bastu”: 31.758.681
- Gabry Ponte (San Marino) – “Tutta l’Italia”: 11.563.511
- Claude (Paesi Bassi) – “C’est la vie”: 10.543.289
- Tommy Cash (Estonia) – “Espresso Macchiato”: 10.201.900
Critica positiva per Lucio e un Eurovision 2025 pieno di sorprese
Oltre ai numeri dello streaming, anche il riscontro critico su Lucio Corsi è stato decisamente positivo. Nella seguitissima rubrica “Reaction Video Series”, molti creator che da anni seguono l’Eurovision hanno elogiato la proposta italiana, sottolineando l’originalità del brano, il carisma dell’artista e persino la scelta estetica del look con cui si è presentato a Sanremo. Il suo stile retrò, la voce fuori dagli schemi e l’energia scenica stanno convincendo anche i più scettici.
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Tra le curiosità più interessanti di quest’anno, c’è il fatto che per la prima volta molti brani non sono in lingua inglese, segno di una riscoperta delle lingue nazionali e di un ritorno all’identità musicale di ogni paese. Questo elemento potrebbe rendere la gara ancora più aperta e meno prevedibile, visto che il pubblico europeo ha dimostrato di apprezzare le proposte autentiche, lontane dai soliti cliché internazionali.
Infine, a rendere ancora più imprevedibile e pop l’atmosfera dell’edizione 2025 è la possibile partecipazione scenica di Topo Gigio, icona amata da generazioni, che secondo alcuni rumors potrebbe fare un’apparizione durante la serata finale.
Non resta che aspettare il 13 maggio, quando la città svizzera di Basilea accenderà i riflettori sulla St. Jakobshalle, trasformandola per una notte nell’epicentro della musica europea. L’Italia, questa volta, sogna davvero in grande.