Dieta: anche se si riprende qualche chilo, perdere peso riduce il rischio di infarto e ictus.

Anche se si riprende qualche chilo, perdere peso riduce il rischio di infarto e ictus.

È quanto emerge da uno studio epidemiologico condotto dall’Università di Oxford e pubblicato sulla rivista Circulation

Lo studio ha valutato i dati di oltre 50.000 partecipanti a 124 diversi studi di ricerca sulla salute cardiovascolare che avevano seguito una dieta e perso tra i 2 e i 5 chilogrammi.

Sebbene alcuni partecipanti abbiano ripreso circa un chilo, il rischio di malattie cardiache e diabete è diminuito significativamente per tutti.

Tutti i volontari che hanno perso peso hanno registrato miglioramenti nella pressione sanguigna e nei livelli di colesterolo.

Susan Jeb, autrice principale dello studio, ha spiegato che mantenere il peso dopo averlo perso può aiutare a prevenire gli effetti metabolici negativi sull’organismo, soprattutto sul cuore.

Perché è importante seguire la dieta di mantenimento

Così come una perdita di peso significativa deve essere realizzata gradualmente affinché gli aggiustamenti fisiologici avvengano in modo naturale, allo stesso modo anche il ritorno alle normali abitudini alimentari deve essere graduale e non improvviso.

Una volta terminata la dieta di mantenimento, si potrà continuare a mangiare in modo sano per salvaguardare il proprio peso forma.

Esempi di dieta di mantenimento

Questi sono alcuni esempi di piani alimentari equilibrati e ben strutturati: prevedono solo piccole porzioni nell’arco della giornata.

Aiutano l’organismo a mantenere un peso sano evitando carenze di nutrienti e assicurano un tono muscolare ottimale.

Le persone devono consumare circa 2000 calorie al giorno, e questo può essere ottenuto facendo 5-6 pasti: 3 pasti principali e 3 spuntini (metà mattina/pomeriggio/prima di coricarsi).

La distribuzione calorica dei pasti dovrebbe essere circa:

  • prima colazione 10-15%.
  • Pranzo 20-30% .
  • Cena 20-40%.
  • 3 spuntini 5-10%.

Il metabolismo, la secrezione ormonale e la digestione possono essere regolati, riducendo il lavoro che il cuore deve fare per assimilare il cibo. Anche la sensazione di fame è ridotta al minimo.