Dopo anni di silenzio mediatico, Brigitte Bardot torna a far parlare di sé con un’intervista esplosiva trasmessa da BFMTV. La leggendaria diva del cinema francese ha rilasciato un’intervista di 47 minuti nella sua residenza in Provenza, durante la quale ha lanciato dure critiche contro Emmanuel Macron, il Festival di Cannes, il movimento MeToo, il cinema contemporaneo e il femminismo moderno.
La location simbolica: La Garrigue, rifugio di Bardot tra natura e animali
La scelta della location non è stata casuale: Bardot ha aperto le porte della sua casa estiva di La Garrigue, situata sulle colline sopra Saint-Tropez. Una residenza che rappresenta la sua fuga dal mondo dello spettacolo e la sua dedizione alla causa animalista. L’intervista, da lei stessa richiesta, è stata accolta con sorpresa dal giornalista Steven Bellery, e trasmessa integralmente senza interruzioni pubblicitarie.
Durante l’incontro, la diva ha voluto condividere lo spazio anche con la sua amata cagnolina, a dimostrazione del suo impegno per la protezione degli animali, una delle poche battaglie che ancora l’appassionano.
Brigitte Bardot contro Macron: “Promesse tradite sulla tutela animale”
Uno dei bersagli principali di Bardot è stato il presidente francese Emmanuel Macron, accusato di aver disatteso gli impegni presi in materia di diritti degli animali. Tra i punti sollevati, la mancata proibizione della caccia a cavallo e il consumo della carne di cavallo. Bardot ha denunciato un governo incapace di difendere chi non ha voce, alimentando ulteriore indignazione tra i suoi sostenitori.
MeToo e femminismo: “Si distruggono le carriere dei veri artisti”
Bardot ha anche espresso una posizione molto critica nei confronti del movimento MeToo, accusato di aver minato la reputazione di grandi personalità come Gérard Depardieu, recentemente condannato in primo grado per molestie. La diva considera il MeToo un’ondata ideologica che, pur nata da intenzioni nobili, ha finito per diventare una “caccia alle streghe” nel mondo del cinema.
Il femminismo contemporaneo, secondo Bardot, ha perso il suo significato originario, trasformandosi in uno strumento di potere che censura e distrugge. Le sue parole hanno provocato reazioni contrastanti, ma anche una notevole ondata di supporto popolare.

Festival di Cannes sotto accusa: “Paillettes e vuoto”
L’attrice ha riservato le sue critiche più aspre al Festival di Cannes, accusato di aver perso la propria identità artistica. Secondo Bardot, la celebre rassegna cinematografica è diventata una passerella per celebrità senza legami autentici con il mondo del cinema.
“I film attuali sono noiosi e privi di sogno“, ha dichiarato. “Non ci sono più attori capaci di emozionare, non ci sono più storie che facciano sognare. È tutto sociale, cupo e privo di poesia”. Un duro atto d’accusa contro un’industria che, a suo dire, ha smarrito la sua anima.
Le reazioni: tra ammirazione popolare e critiche istituzionali
Le parole di Brigitte Bardot hanno scatenato un terremoto mediatico. Mentre il pubblico ha reagito con entusiasmo, definendola una “rivoluzionaria”, le istituzioni culturali non hanno gradito. Il delegato del Festival di Cannes Thierry Frémaux, pur riconoscendo il contributo storico dell’attrice, ha affermato che Bardot “non ha competenze per parlare di cinema se non come spettatrice”. Un commento che ha suscitato dure reazioni sui social.
Una figura controversa ma amatissima: Bardot resta simbolo di libertà
Nonostante le polemiche, Bardot continua ad avere un seguito popolare fortissimo. Il suo ritorno pubblico è stato accolto come un evento mediatico di grande rilievo. In un’epoca in cui il politicamente corretto domina il dibattito pubblico, le sue parole fuori dagli schemi hanno riacceso un confronto acceso su temi cruciali come la libertà d’espressione, il ruolo dell’arte, il cinema d’autore e il diritto alla dissidenza.
In un mondo culturale sempre più omologato, Brigitte Bardot si conferma una voce dissonante ma profondamente autentica.