Arriva la carne sintetica, i pro e i contro

La Food and Drug Administration (FDA, l’agenzia statunitense che regola prodotti alimentari e farmaceutici) ha dato per la prima volta il via libera al consumo della carne sintetica, cioè creata in laboratorio.

La decisione dll’FDA, potrebbe aprire la strada al suo arrivo nei supermercati anche all’interno dell’Unione Europea, e quindi in Italia. Tra timori, più o meno legittimi, e l’entusiasmo di chi saluta questo avanzamento tecnologico come un nuovo strumento per fermare il cambiamento climatico e rendere più sostenibile la filiera alimentare, si diffondono però notizie false e allarmistiche che è bene analizzare.

Le aziende americane potranno produrre la carne in laboratorio dopo che le autorità sanitarie hanno stabilito che si tratta di un cibo sicuro per il consumo da parte degli esseri umani. La FDA ha concesso i permessi necessaria alla società Upside Food che ha sede in California. Utilizzando le cellule di animali “veri”, nello specifico pollame, l’azienda le riproduce in un ambiente controllato in laboratorio, per produrre carne che non richiede il macello di uccelli vivi. L’ente governativo è in trattativa con altre realtà. Tra queste anche una che fa lo stesso con frutti di mare e pesci.

Chi è l’Upside Food

UPSIDE Food, azienda con sede in California e tra i cui finanziatori figura anche Bill Gates, ha iniziato a condurre le prime sperimentazioni di coltivazione della carne nel 2015, riuscendo a ottenere la prima polpetta di carne di manzo nel 2016 e il primo pollo e la prima anatra sintetiche nel 2017. Il procedimento consiste nel prelevare un campione di cellule dal quale il team sceglie quelle adatte per la produzione commerciale, “in base alla loro capacità di produrre carne di alta qualità e crescere in maniera prevedibile e regolare”, secondo quanto riportato sul sito dell’azienda. Una volta stabilita una linea cellulare idonea “possiamo attingere da essa per anni – se non decadi – in futuro, riducendo la necessità di prendere ulteriori campioni cellulari dagli animali”. Le cellule vengono poi nutrite e coltivate e, dopo circa tre settimane, il tessuto è pronto per essere raccolto, ispezionato e preparato all’uso commerciale.

La bistecca sintetica diventa realtà

La bistecca sintetica “non è più qualcosa di surreale, ma è concreta“, e arriverà anche nel mercato alimentare dell’Unione Europea. Ne è sicuro Wolfgang Gelbann, ufficiale scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che parlando con Politico ha spiegato che la carne prodotta in laboratorio è sempre più vicina a fare il suo esordio anche nei banchi frigo e negli scaffali del Vecchio Continente. Solo un altro Paese, oltre agli USA, ha già permesso la produzione di questo cibo, cioè Singapore, dove viene già venduto e consumato.

L’impatto sull’ambiente della carne sintetica rispetto agli allevamenti

Senza dubbio, gli allevamenti intensivi costituiscono una grave minaccia per l’ambiente e per il clima, oltre a non assicurare il benessere animale: sono secondi solo agli impianti di riscaldamento per quantità di polveri sottili emesse, consumano immense quantità di terra e di acqua per ciascuna caloria rispetto alle colture e sono dannosi quanto i combustibili fossili per le quantità di gas serra emesso. Il problema non potrà che peggiorare, dal momento che la popolazione mondiale è in costante aumento e, con essa, la richiesta di proteine animali. Secondo la UPSIDE Foods, consumare carne sintetica permette di usare il 77% di acqua e il 62% di terre in meno. Dati indubbiamente significativi per il pianeta.