Aaron Carter è morto annegato dopo aver inalato combinazione di sedativi e gas euforizzante

Aaron Carter è morto dopo aver inalato una combinazione di sedativi e un gas inebriante.

IIl cantante e rapper americano, 34 anni, fratello minore di Nick Carter, membro dei Backstreet Boys, è stato trovato senza vita nella vasca da bagno della sua casa il 5 novembre nella contea di Lancaster, in California.

Il rapporto dell’autopsia del medico legale della contea di Los Angeles ha rivelato la causa della morte.

L’autopsia ha rivelato che la popstar aveva in corpo una dose massiccia di Alprazolam, noto con il nome commerciale di Xanax, e aveva anche inalato gas difluoroetano. Se inalato direttamente, questo gas “può indurre sensazioni di euforia”, una pratica comunemente nota come “sbuffo”.

Carter, che al momento della morte era sotto l’effetto di droghe e alcol, è annegato dopo essere scivolato in una piscina.

 Gli ultimi a vedere viva la popstar sono stati gli agenti dello sceriffo, che lo hanno trovato morto nella sua casa un giorno dopo essere stati chiamati per quello che hanno descritto come un “controllo di benessere”.

In un video live postato sul suo account Instagram, si è visto Aaron inalare una sostanza non identificata nelle narici. Il video ha suscitato la preoccupazione dei fan a causa delle passate lotte dell’attore contro le dipendenze.

Il cantante aveva mandato via gli agenti dello sceriffo, che sono stati richiamati dalla governante, che lo ha trovato annegato nella sua vasca idromassaggio; hanno dichiarato la sua morte quella notte.

La reazione del fratello Nick

A dare la notizia della morte di Aaron era stato il fratello Nick, che sui social aveva condiviso una serie di scatti di lui e Aaron, corredati da un dolcissimo messaggio: “Ho il cuore spezzato. Mi mancherà mio fratello più di quanto chiunque altro potrà mai sapere”

Lascia un commento