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Viganò contro Papa Francesco: “Ha distrutto la Chiesa, renderà conto dei suoi crimini”

Viganò contro Papa Francesco: “Ha distrutto la Chiesa, renderà conto dei suoi crimini”

La morte di Papa Francesco, avvenuta ieri alle 7:35 del mattino, ha lasciato un vuoto profondo nella comunità cattolica e in milioni di fedeli in tutto il mondo. Numerose figure politiche e religiose hanno voluto rendere omaggio alla sua memoria, con parole cariche di riconoscimento e affetto. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato di lui come di “un punto di riferimento spirituale e morale per milioni di persone”, mentre Donald Trump, che ha già confermato la sua presenza alle esequie, lo ha definito “un uomo buono che amava il mondo”.

Tuttavia, tra i tanti tributi c’è anche chi ha scelto la strada della polemica. Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, da tempo in aperto contrasto con il defunto Pontefice, ha pubblicato un durissimo attacco sui social, definendolo senza mezzi termini un “Anti-Papa”.

Chi è Carlo Maria Viganò e perché è stato scomunicato

Carlo Maria Viganò è una figura ormai controversa nel panorama ecclesiastico internazionale. Nel 2024 è stato ufficialmente scomunicato dalla Chiesa cattolica per il reato di scisma. Il Dicastero per la Dottrina della Fede, nel rendere pubblica la decisione, aveva sottolineato come Viganò avesse “rifiutato la comunione con il Vescovo di Roma e con la Chiesa universale”, ponendosi dunque al di fuori della comunità ecclesiale.

Negli anni precedenti, Viganò aveva più volte espresso giudizi severissimi nei confronti di Papa Francesco, accusandolo di eresia, di legami con correnti progressiste e perfino di aver “tradito” la dottrina cattolica tradizionale.

Il messaggio di Viganò dopo la morte del Pontefice: “Renderà conto dei suoi crimini”

In un lungo e durissimo post pubblicato sul suo profilo X (ex Twitter), l’ex arcivescovo ha rinnovato le sue accuse nei confronti di Bergoglio, sostenendo che ora dovrà “affrontare il giudizio divino”. Secondo Viganò, Papa Francesco non solo avrebbe usurpato il Trono di Pietro, ma avrebbe anche minato le fondamenta stesse della Chiesa Cattolica.

“Egli non potrà sfuggire al Giudizio particolare – ha scritto – e dovrà rispondere davanti a Dio dell’aver usurpato il soglio petrino e di aver distrutto tante anime”.

Viganò ha anche ripreso una vecchia intervista attribuita a Francesco da Eugenio Scalfari, nella quale il Papa avrebbe espresso una visione non ortodossa dell’aldilà: la negazione dell’inferno e l’affermazione che le anime dei peccatori non si perdono, ma scompaiono. Un’affermazione che, secondo l’ex nunzio, contraddice radicalmente il dogma cattolico e rappresenta “un’eresia inaccettabile”.

Un attacco durissimo: “Una metastasi che ha contaminato il Corpo Mistico della Chiesa”

Secondo Viganò, Papa Francesco avrebbe portato avanti una vera e propria rivoluzione all’interno della Chiesa, definita “sinodale e destrutturante”, che a suo dire avrebbe avuto lo scopo di smantellare il ruolo del Papato e deviare dalla tradizione millenaria.

“Se questo anti-papa non potrà più danneggiare il Corpo Mistico di Cristo, restano però i suoi seguaci: cardinali e vescovi che ha creato e che ora stanno lavorando per assicurare la continuità della sua rivoluzione sinodale”, ha aggiunto Viganò, gettando ombre anche sul futuro conclave.

Per l’ex arcivescovo, la responsabilità non ricade solo su Papa Francesco, ma anche su quei prelati che, pur essendo di orientamento conservatore, “non hanno mai avuto il coraggio di mettere in discussione la legittimità di Jorge Mario Bergoglio”.

Una frattura insanabile all’interno della Chiesa?

Il durissimo sfogo di Viganò non è solo l’ennesimo capitolo di un dissidio personale, ma è anche il segno evidente delle profonde divisioni che attraversano oggi la Chiesa cattolica. Mentre milioni di fedeli piangono la scomparsa del Papa che ha cercato di avvicinare il Vangelo al mondo moderno, altri lo accusano di aver allontanato la Chiesa dalle sue radici più profonde.

Il prossimo conclave si annuncia tra i più delicati della storia recente. La spaccatura tra “bergogliani” e tradizionalisti potrebbe influenzare profondamente la scelta del futuro Pontefice, e le parole di Viganò – per quanto fuori dal perimetro ufficiale – rappresentano la voce di una corrente interna che continua a far sentire la sua opposizione.

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