La storia familiare di Diletta Leotta è tutto fuorché convenzionale. Figlia unica dell’unione tra suo padre Rori, affermato avvocato civilista, e sua madre Ofelia, architetta di professione, Diletta è però cresciuta circondata da fratelli nati da relazioni precedenti dei genitori. Un contesto che avrebbe potuto apparire complesso, ma che per lei si è trasformato in una ricchezza affettiva.
“Quei legami mi hanno insegnato a condividere, a trovare un equilibrio nel caos, e a riconoscere il valore dell’unione anche quando le origini sono diverse”, ha raccontato. Le dinamiche familiari, per quanto articolate, le hanno fornito solide fondamenta emotive.
I valori ricevuti: tra apertura e fermezza
Nel dialogo con la Toffanin, Diletta ha sottolineato quanto la sua educazione sia stata fondamentale per costruire la donna che è oggi. I suoi genitori, pur avendo alle spalle esperienze di vita differenti, sono sempre rimasti figure coerenti, offrendo una guida stabile ma con uno sguardo ampio e inclusivo verso l’idea di “famiglia”.
“Ho avuto l’esempio di due persone che mi hanno insegnato che una casa è fatta di amore, presenza e rispetto reciproco, più che di legami esclusivamente biologici”, ha dichiarato.
Maternità e desiderio di continuità
Oggi, con Arya tra le braccia e accanto a Loris, Diletta immagina un futuro pieno di rumore, gioco e confusione allegra: proprio come quella casa in cui è cresciuta. Il desiderio è quello di costruire una famiglia numerosa, dove i legami siano spontanei e profondi.
“Voglio che Arya cresca con lo stesso calore che ho avuto io: tanti fratelli, un po’ di disordine, ma sempre tanto amore”, ha confidato con un sorriso. Il rapporto con Karius, stabile e sereno, rappresenta per lei la base perfetta per realizzare questo sogno.
Una famiglia “diversa”, ma autentica
Lontana dagli stereotipi, la famiglia di Diletta Leotta è il ritratto di una nuova normalità: composita, affettuosa, concreta. Un esempio positivo di come l’amore e la condivisione possano creare un senso di appartenenza profondo, anche in contesti non convenzionali.