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Vasco Rossi in lacrime: addio a Sergio Silvestri, l’amico che cambiò la sua vita

Vasco Rossi in lacrime: addio a Sergio Silvestri, l’amico che cambiò la sua vita

Vasco Rossi, simbolo intramontabile del rock italiano, ha condiviso pubblicamente il dolore per la scomparsa di uno dei suoi amici più cari e storici: Sergio Silvestri, scomparso all’età di 73 anni. Una notizia che ha colpito non solo il cuore del Komandante, ma anche quello di chi conosce a fondo le radici della sua incredibile carriera. Silvestri, infatti, non fu soltanto un amico d’infanzia, ma un vero e proprio artefice silenzioso di quella leggenda musicale che oggi risponde al nome di Vasco Rossi.

Un legame nato sui banchi del collegio e rinato tra le onde radio

Il loro rapporto affonda le radici nei difficili anni dell’adolescenza, quando entrambi frequentavano il collegio salesiano di Modena. In un ambiente severo e poco incline all’espressione artistica, la musica era una boccata d’aria. Proprio in quel contesto, Vasco e Sergio si avvicinarono grazie a una passione condivisa: la chitarra. Rossi ha spesso ricordato quei momenti come l’unica luce in giornate scolastiche opprimenti, definendo le ore passate a suonare con Sergio come un’ancora di salvezza.

Il ritorno a Zocca e la nascita di un sodalizio creativo

Dopo essersi persi di vista per qualche tempo, i due si ritrovarono per puro caso negli anni Settanta a Zocca, patria natale di Vasco e fucina di idee nel fermento delle radio libere. Silvestri si presentò ai microfoni di Punto Radio, chiedendo a Vasco di poter fare il DJ. Il Komandante non esitò: lo accolse con entusiasmo e gli affidò una trasmissione. Ma quel ritorno non portò solo nostalgia, bensì nuovi incontri destinati a cambiare la storia. Insieme a Sergio, arrivò anche Maurizio Solieri, un giovane musicista che si sarebbe presto rivelato uno dei chitarristi più iconici della scena italiana.

“La Strega”: la nascita di un cult tra sogni e notti in auto

Tra le tante testimonianze dell’influenza di Silvestri nella vita di Vasco, spicca la genesi del brano “La Strega (La diva del sabato sera)”. La prima bozza del testo nacque proprio dalla penna di Silvestri, ma fu Rossi, in una notte trascorsa in macchina a Bologna, a rielaborarla e farne un pezzo rimasto impresso nella memoria collettiva. Una canzone che racconta la spontaneità, la libertà creativa e il legame indissolubile tra amici, chitarre e sogni di gloria.

Una vita oltre la musica, ma sempre con il cuore in nota

Negli anni successivi, Sergio Silvestri si allontanò dai riflettori per dedicarsi ad altre attività. Si stabilì a Mirandola, dove visse per quasi cinquant’anni, e fondò un laboratorio di confezioni di maglieria. Tuttavia, la sua passione per la musica non venne mai meno. La trasmise ai suoi figli, che formarono una band chiamata Neveralone. Tra i brani della formazione, uno in particolare aveva conquistato il cuore di Sergio: “Memories”, che considerava il più bello mai scritto dai suoi ragazzi.

L’addio a un uomo che ha lasciato un segno

La cerimonia funebre per Sergio Silvestri si terrà in forma privata al Terracielo di Mirandola, organizzata dalle onoranze funebri Gianni Gibellini. Sarà un momento di intimità e raccoglimento per amici e familiari, ma il suo ricordo continuerà a vivere nelle note che hanno accompagnato generazioni, nei racconti dei fan e soprattutto nella musica immortale di Vasco Rossi.

L’eredità di un’amicizia che ha fatto la storia del rock italiano

Nonostante la discrezione con cui ha vissuto gran parte della sua vita, Sergio Silvestri è stato una figura chiave nel percorso artistico del Komandante. Il suo nome resterà legato a quegli anni di rivoluzione musicale e passione autentica. Vasco Rossi oggi lo saluta con le lacrime agli occhi, ma anche con la consapevolezza che, grazie a lui, parte della sua leggenda ha potuto prendere forma. Un’amicizia come la loro non si cancella: resta scolpita nella storia della musica italiana.

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