Chiara Rabbi, conosciuta dal grande pubblico per la sua partecipazione a Uomini e Donne nella stagione 2020-2021 come corteggiatrice e scelta dell’ex tronista Davide Donadei, ha deciso di raccontare il suo lato più intimo e doloroso durante un’intervista nel podcast Sotto la Pelle, condotto da Giulia Malatesta.
In un contesto molto personale, l’influencer ha ripercorso la sua infanzia, soffermandosi sul legame con i genitori e su una verità familiare spesso taciuta. Al centro del suo racconto, il rapporto profondo con il padre – figura centrale nella sua vita – e l’assenza costante della madre.
“Mio padre ha subito violenza psicologica da mia madre”
Chiara Rabbi ha parlato con grande lucidità e senza mezzi termini:
“Mi assumo ogni responsabilità per ciò che sto dicendo: mio padre è stato vittima di violenza psicologica da parte di mia madre. Ero molto piccola all’epoca, ma se potessi tornare indietro, non esiterei a denunciarla”.
Parole forti, che rivelano il peso di un vissuto doloroso e mai realmente elaborato fino in fondo. La giovane ha sottolineato come la figura paterna sia stata il suo unico punto di riferimento stabile e affettuoso, descrivendo la madre come assente e instabile.
“Sono cresciuta con mio padre. Una figura tossica può far più danni dell’assenza”
Nel corso dell’intervista, Chiara ha espresso con chiarezza quanto la sua crescita sia avvenuta in un contesto familiare non convenzionale, ma comunque saldo grazie alla presenza del padre e della famiglia paterna:
“I miei ricordi sono tutti legati a lui. Io non ho quel legame madre-figlia che si dà per scontato. Ricordo mia bisnonna, ma sempre dal lato paterno. Anche mia nonna è stata una presenza femminile importante. Abbiamo superato lo stereotipo che vuole la famiglia composta da madre e padre: io sono cresciuta solo con mio padre e penso che a volte sia meglio un’assenza che una presenza tossica”.
Un concetto chiave che l’influencer ha voluto sottolineare è proprio quello legato al danno emotivo che può causare una figura genitoriale non equilibrata.
La denuncia sul sistema: “La legge protegge le donne, ma non gli uomini”
Non solo un racconto personale, ma anche una riflessione sociale. Chiara ha infatti lanciato una critica al sistema legislativo, sostenendo che spesso tutela le madri, lasciando i padri in situazioni di vulnerabilità:
“Ho vissuto tante dinamiche familiari complesse. Posso dire che la legge è pensata per proteggere la donna, ma in casi come quello di mio padre, che avrebbe avuto bisogno di tutela, viene completamente ignorata”.
Un matrimonio precoce e instabile: “Mia madre non voleva essere madre”
Chiara ha poi approfondito le radici della sua storia familiare, svelando come i suoi genitori si fossero sposati molto giovani:
“Mio padre aveva 23 anni e mia madre 22 quando mi hanno avuta. Si conoscevano da poco. Lei non ha mai voluto fare la madre. Era solo ‘la moglie di’, e noi figli eravamo come oggetti, non persone”.
Un passaggio particolarmente doloroso del racconto è stato quello in cui Chiara spiega la scelta del padre di separarsi solo quando lei aveva ormai 12-13 anni. Una decisione che l’ha vista protagonista:
“Quando mio padre ha deciso di andare via, io l’ho seguito. Non ci ho pensato un attimo”.
Il messaggio di Chiara alle donne
Chiara Rabbi, oggi influencer e figura pubblica molto seguita sui social, ha deciso di condividere la sua storia non per cercare compassione, ma per dare voce a chi vive o ha vissuto dinamiche familiari simili. Il suo messaggio è chiaro: rompere il silenzio è il primo passo verso la guarigione.
La sua testimonianza risuona come un monito importante: ogni famiglia è diversa e la felicità non risiede nella struttura, ma nella qualità dei legami. A volte, ciò che si perde in “normalità”, si recupera in autenticità e forza.