Durante una recente intervista concessa a Red Ronnie sul suo canale YouTube, la scrittrice Federica Francesconi ha lanciato una teoria che ha fatto rapidamente il giro del web e scatenato reazioni contrastanti. Secondo quanto affermato da Francesconi, papa Francesco non sarebbe più in vita già da prima del 21 aprile 2025, giorno in cui è stata comunicata la sua morte. Al suo posto, sostiene la scrittrice, sarebbe stato mostrato pubblicamente un sosia o un attore incaricato di impersonarlo.
La teoria non si limita a una semplice ipotesi: Francesconi parla apertamente di una vera e propria messinscena studiata nei minimi dettagli, il cui obiettivo sarebbe quello di influenzare in modo occulto il Conclave e la successione al trono di Pietro. In particolare, la scrittrice suggerisce che un Conclave “parallelo” e segreto potrebbe essere già in corso, gestito da una parte della Curia vaticana interessata a manipolare le dinamiche interne e politiche della Chiesa.
Quali prove avrebbe portato Francesconi per supportare la sua tesi?
Nel corso dell’intervista, Francesconi e Ronnie hanno osservato alcune fotografie di papa Francesco diffuse recentemente, in particolare un’immagine in cui il pontefice (o chi per lui) indossa un poncho e pantaloni neri. Secondo la scrittrice, l’analisi dei tratti somatici rivelerebbe chiaramente che non si tratta della stessa persona.
Francesconi ha poi contestato l’autenticità del presunto testamento spirituale attribuito al papa. Secondo lei, il testo sarebbe stato redatto da altri e non corrisponderebbe al pensiero reale di Bergoglio. “Abbiamo già creduto alle menzogne diffuse durante la pandemia, ora dobbiamo davvero fidarci ciecamente dei comunicati ufficiali della Curia vaticana?”, ha dichiarato con tono critico.
Red Ronnie: “Chi ha davvero conosciuto Bergoglio in Argentina?”
Durante l’intervista, Red Ronnie ha raccontato di aver visitato l’Argentina in passato, dove avrebbe incontrato persone coinvolte nelle vicende dei desaparecidos, facendo emergere un dettaglio inquietante: secondo le sue testimonianze, papa Francesco sarebbe stato legato ai colonnelli della dittatura argentina. “Qualcuno l’ha mai visto davvero laggiù?”, si domanda Ronnie, lasciando intendere che anche il passato di Bergoglio potrebbe essere stato costruito ad arte. Secondo lui, quella frequentazione sarebbe stata volutamente tenuta nascosta.
Dagospia solleva dubbi sull’orario ufficiale della morte del Papa
Anche il portale Dagospia è intervenuto nella vicenda con una sua inchiesta, ipotizzando che l’orario ufficiale della morte di papa Francesco — fissato alle 7:35 di lunedì 21 aprile — non sia veritiero. Secondo quanto riportato, alcune fonti mediche avrebbero analizzato l’immagine del volto del pontefice diffusa dai canali ufficiali e avrebbero notato una macchia rossa compatibile con una raccolta ipostatica. Questo tipo di segno cutaneo, come spiegano gli esperti, tende a formarsi solo dopo diverse ore dalla morte, suggerendo che il decesso possa essere avvenuto già il giorno precedente, ovvero domenica pomeriggio.
La Pasqua e la possibile decisione di ritardare l’annuncio
Se davvero papa Francesco fosse morto nel pomeriggio del 20 aprile, la Santa Sede avrebbe potuto scegliere di rimandare l’annuncio ufficiale per non sovrapporre il lutto con la celebrazione della Pasqua. La festività cristiana per eccellenza, simbolo di resurrezione e rinascita, avrebbe potuto essere “macchiata” da una notizia tragica, cosa che il Vaticano — secondo le teorie più complottiste — avrebbe voluto evitare a ogni costo.
Fabrizio Corona: “Una coincidenza troppo perfetta per essere vera”
Come spesso accade nei casi più controversi, anche Fabrizio Corona ha detto la sua. Attraverso un post pubblicato sui suoi profili social, l’ex fotografo dei vip ha commentato con toni fortemente critici e carichi di sospetto: “Oggi, alle 7:30, è stata annunciata la morte di papa Francesco. Proprio il giorno dopo la Resurrezione. Il giorno in cui la Chiesa celebra la vita che vince la morte. Ma qui, la morte è arrivata puntuale, precisa, quasi rituale”.
Corona non ha usato mezzi termini: secondo lui si tratta dell’ennesimo “rituale” nascosto dietro alla facciata sacra delle istituzioni religiose. Ha concluso il suo intervento con una frase destinata a far discutere: “Ce ne ricorderemo di questo Planeta”, giocando sul doppio senso del nome del direttore di La Repubblica, Maurizio Molinari, e sulla parola “pianeta” con la maiuscola, come a indicare un sistema intero, non solo una persona.
Cosa pensare di tutte queste teorie?
Al momento non ci sono conferme ufficiali che supportino le ipotesi avanzate da Francesconi, Ronnie, Dagospia o Corona. La Santa Sede ha confermato che papa Francesco è deceduto il 21 aprile a causa di un ictus cerebrale. Tuttavia, la coincidenza con il giorno successivo alla Pasqua, le immagini discutibili e le testimonianze alternative continuano ad alimentare dubbi e sospetti in una parte dell’opinione pubblica.
Perché questa teoria sta facendo così tanto rumore?
L’idea di una messinscena orchestrata all’interno del Vaticano per manipolare un evento così sacro e simbolico come la morte di un pontefice tocca corde profonde nella sensibilità collettiva. Il papato, da sempre circondato da un’aura di sacralità e mistero, è oggi ancora una volta al centro di speculazioni, ipotesi e controinformazioni.
Che si tratti solo di fantasie complottiste o di domande legittime ancora senza risposta, una cosa è certa: il mistero attorno agli ultimi giorni di papa Francesco continuerà a far parlare di sé.