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“Si è donato fino all’ultimo giorno”: l’ultimo commosso saluto a Papa Francesco

“Si è donato fino all’ultimo giorno”: l’ultimo commosso saluto a Papa Francesco

In una Piazza San Pietro gremita da circa 200.000 fedeli, si è celebrato oggi l’ultimo saluto a Papa Francesco. Come da sue ultime volontà, il Pontefice riposerà presso la Basilica di Santa Maria Maggiore, un luogo particolarmente caro al suo cuore.

Durante il rito funebre, il cardinale Giovanni Battista Re ha tenuto una commovente omelia, capace di emozionare l’intera assemblea e di generare forti reazioni anche sui social network, dove migliaia di fedeli hanno condiviso parole di affetto e gratitudine.

Le parole del cardinale Re: “La vita non finisce nella tomba, ma nella casa del Padre”

Con voce carica di emozione, il cardinale Re ha aperto il suo discorso ricordando come Papa Francesco avesse celebrato numerose volte l’Eucarestia proprio nella monumentale piazza vaticana. Ora, ai piedi dell’altare, si trovavano le sue spoglie mortali, accolte da una comunità triste ma piena di fede nella vita eterna.

Il cardinale ha voluto esprimere a nome di tutto il Collegio dei Cardinali un ringraziamento sentito a tutti coloro che hanno partecipato: capi di Stato, rappresentanti di governo e delegazioni da ogni parte del mondo, giunti per rendere omaggio a un Pontefice che ha saputo toccare cuori e menti.

Un’ondata mondiale di affetto: il segno di un pontificato straordinario

L’omelia ha sottolineato l’enorme affetto che in questi giorni ha travolto Roma e il mondo intero. Le manifestazioni di stima sono state innumerevoli, dimostrando quanto il pontificato di Papa Francesco abbia saputo lasciare un’impronta indelebile nella storia recente della Chiesa e della società.

Un ricordo ancora vivido è quello di domenica scorsa, durante la Solennità di Pasqua, quando, nonostante le gravi condizioni di salute, Papa Francesco si è affacciato dal balcone della Basilica per impartire l’ultima benedizione ai fedeli riuniti in piazza.

“Affidiamo la sua anima a Dio”: il momento più toccante dell’omelia

Con grande dolcezza, il cardinale Giovanni Battista Re ha invitato tutti i presenti ad affidare con la preghiera l’anima di Papa Francesco a Dio, implorando per lui la felicità eterna nell’abbraccio infinito dell’amore divino.

Inoltre, durante l’omelia, Re ha richiamato il passo evangelico in cui Cristo interroga Pietro sul suo amore: “Pietro, mi ami tu più di costoro?”. Pietro risponde con sincerità, e a lui Gesù affida il compito di pascere il suo gregge. Allo stesso modo, ha spiegato il cardinale, Papa Francesco ha incarnato fino all’ultimo giorno questo spirito di servizio e dedizione.

“Non per essere servito, ma per servire”: l’eredità spirituale di Papa Francesco

Papa Francesco, come il Maestro che seguiva, ha scelto una vita di servizio e di dono completo agli altri, anche nei momenti più difficili della malattia e della fragilità fisica.

Il cardinale ha ricordato che il Santo Padre ha affrontato l’ultima fase della sua vita terreno con serenità, senza mai smettere di donarsi agli altri e di testimoniare l’amore di Cristo con la parola e con l’esempio.

La scelta del nome Francesco: un richiamo continuo alla povertà e alla misericordia

Il cardinale Re ha anche ripercorso il momento in cui, appena eletto Pontefice dopo la rinuncia di Benedetto XVI, Jorge Mario Bergoglio scelse di chiamarsi “Francesco”, ispirandosi al poverello di Assisi. Un nome che ha segnato da subito lo stile del suo pontificato: attenzione agli ultimi, amore per la semplicità e desiderio di riformare la Chiesa ponendo al centro l’essenzialità del Vangelo.

Papa Francesco ha mantenuto il suo carattere genuino e la sua modalità pastorale diretta, stabilendo fin dall’inizio un legame profondo con le persone, indipendentemente dal loro status sociale o dalla loro vicinanza alla fede.

Un pastore vicino alla gente: il segno di un Papa rivoluzionario

Tra i ricordi più intensi tracciati durante l’omelia, emerge la figura di un Papa sempre a contatto diretto con i fedeli. Francesco ha voluto essere un pastore che camminava accanto alla gente, ascoltando le sofferenze, accogliendo le sfide della società contemporanea e dando voce a chi spesso non ne aveva.

Con il suo linguaggio semplice, colorato di immagini vivide e metafore evocative, ha saputo rendere accessibile il messaggio cristiano anche a chi era lontano dalla Chiesa.

Papa Francesco e il “cambiamento d’epoca”

Il cardinale Re ha sottolineato come Papa Francesco parlasse spesso di un “cambiamento di epoca” e non semplicemente di un’epoca di cambiamenti. Consapevole delle profonde trasformazioni in atto nel mondo, il Pontefice ha saputo leggere i segni dei tempi e indicare con coraggio nuovi percorsi di fede e testimonianza cristiana.

La sua apertura, la sua spontaneità e il suo sorriso sono rimasti impressi nel cuore di milioni di persone, credenti e non.

Un’eredità viva nel cuore dei fedeli

Concludendo l’omelia, il cardinale Giovanni Battista Re ha ricordato che l’eredità di Papa Francesco continuerà a vivere nella Chiesa e nel cuore di tutti coloro che ha incontrato, ispirato e confortato durante il suo ministero.

Papa Francesco lascia un esempio di umanità, umiltà e misericordia che continuerà a illuminare il cammino della Chiesa nei tempi futuri.

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