Sanremo 2025 ha aperto le porte a una nuova edizione del celebre Festival della Canzone Italiana, giunto al suo 75° appuntamento con il pubblico.
L’evento ha subito alcune modifiche rispetto agli anni precedenti, portando in scena una scaletta rivisitata e un approccio innovativo alla conduzione. Carlo Conti, padrone di casa di questa edizione, ha introdotto un format inedito, chiudendo lo spettacolo venti minuti prima del solito e lasciando spazio a un DopoFestival guidato da Alessandro Cattelan. L’apertura della serata, invece, è stata affidata all’energia travolgente di Jovanotti.
Tra gli osservatori più critici della serata, Selvaggia Lucarelli non ha risparmiato commenti pungenti, definendo questa edizione come il “Festival della restaurazione”. Secondo la giornalista, l’evento avrebbe dato troppo spazio ai volti noti del passato, riproponendo dinamiche già viste e lasciando poco margine all’innovazione. Un’opinione che ha generato un ampio dibattito tra spettatori e addetti ai lavori, alimentando ulteriormente l’attenzione mediatica attorno alla manifestazione.
Sanremo 2025: esordio tra cambiamenti e tradizione
La prima serata di Sanremo 2025 si è distinta per alcune scelte che hanno segnato una rottura con il passato. La decisione di Conti di anticipare la chiusura ha sorpreso molti, spingendo gli spettatori a chiedersi se questa formula potesse rappresentare un nuovo standard per il Festival. L’idea di dare più spazio al DopoFestival, con la conduzione dinamica di Cattelan, ha introdotto un nuovo modo di approfondire le esibizioni e le performance, con un linguaggio più diretto e vicino al pubblico giovane.
L’evento ha ospitato grandi nomi del panorama musicale e televisivo, con momenti di spettacolo che hanno cercato di bilanciare tradizione e innovazione. Tuttavia, non tutti hanno apprezzato le scelte della direzione artistica. Alcuni critici hanno sottolineato la mancanza di una vera ventata di novità, mentre altri hanno apprezzato il tentativo di mantenere un legame con le radici del Festival senza rinunciare a qualche elemento di modernità.
Le critiche di Selvaggia Lucarelli: un Festival troppo ancorato al passato?
Sempre attenta a monitorare gli eventi di grande richiamo, Selvaggia Lucarelli ha espresso la sua opinione sulla serata inaugurale di Sanremo 2025, lanciando una serie di osservazioni che hanno acceso il dibattito. La giornalista ha paragonato l’evento a una sorta di ritorno al passato, dove le personalità storiche dello spettacolo hanno ripreso il controllo della scena, lasciando poco spazio alle nuove generazioni.
Tra i suoi bersagli, Gerry Scotti, il cui intervento è stato definito troppo tradizionale e privo di guizzi innovativi, e Antonella Clerici, criticata per un approccio che, secondo Lucarelli, non ha saputo rispondere alle esigenze del pubblico contemporaneo. Persino la trasgressione, solitamente un ingrediente immancabile di Sanremo, è stata relegata a pochi momenti, come l’uscita fuori copione di Marcella Bella, che ha infranto il protocollo con una frase sopra le righe.
Anche le performance degli artisti non sono state risparmiate. Lucarelli ha sottolineato come alcuni big della serata, tra cui Elodie e Tony Effe, non abbiano lasciato il segno come ci si sarebbe aspettato. La sua analisi ha evidenziato un Festival che, pur cercando di evolversi, risulta ancora ancorato a una struttura troppo classica.
Quale futuro per il Festival di Sanremo?
L’edizione 2025 del Festival si è presentata con un format rinnovato, ma non privo di contraddizioni. Se da un lato l’anticipo della chiusura e l’introduzione di un DopoFestival più moderno hanno rappresentato un segnale di cambiamento, dall’altro il richiamo a una formula consolidata ha lasciato molti con il dubbio che l’evento fatichi a trovare una vera strada verso il futuro.
Il dibattito sulle critiche di Selvaggia Lucarelli e sul ruolo della tradizione nel Festival proseguirà certamente nelle prossime serate, con il pubblico diviso tra chi apprezza la continuità e chi vorrebbe una rivoluzione più marcata. Quel che è certo è che Sanremo resta un appuntamento centrale nel panorama televisivo e musicale italiano, capace di accendere discussioni e di tenere alta l’attenzione del pubblico, anno dopo anno.