Scintille su ‘Report’: Analisi Scottante sull’Eredità di Silvio Berlusconi

Nell’ultima puntata di “Report”, il programma di inchieste di Rai3 condotto da Sigfrido Ranucci, è scoppiata una bufera a seguito dell’approfondimento sull’eredità di Silvio Berlusconi andato in onda domenica 22 ottobre.

L’inchiesta intitolata “Il testamento”, realizzata da Luca Bertazzoni in collaborazione con Marzia Amico, ha svelato dettagli sul patrimonio del Cavaliere, valutato a circa 4 miliardi e mezzo di euro, e ha indagato sulla sua distribuzione tra gli eredi e sui nuovi assetti societari delle aziende di sua proprietà.

La puntata ha sollevato critiche particolarmente accese, soprattutto da parte di esponenti di Forza Italia, tra cui il senatore Maurizio Gasparri.

Quest’ultimo ha accusato “Report” di condurre un’attività denigratoria nei confronti dei movimenti e delle personalità politiche non gradite, sottolineando che il partito di Berlusconi è già stato oggetto di aggressioni mediatiche da parte del programma di Ranucci.

Gasparri ha dichiarato che “Report” viene utilizzato come una sorta di arma contro gli avversari politici e ha chiesto che l’Ufficio di Presidenza della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai prenda in esame la questione e convochi audizioni immediate in merito.

Anche il senatore Roberto Rosso, Capogruppo di Forza Italia nella stessa Commissione, ha condannato l’approccio di “Report”, definendolo inaudito e accusando la trasmissione di tentare di influenzare il voto durante le elezioni locali in corso a Monza, Foggia, Trentino e Alto Adige.

Tuttavia, i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle presenti nella Commissione Vigilanza Rai hanno difeso la trasmissione di Ranucci, ritenendo infondate le critiche mosse da Forza Italia.

Hanno sottolineato che l’uso delle suppletive a Monza come scusa per bloccare la puntata non è giustificato, in quanto il numero degli aventi diritto è esiguo rispetto al totale nazionale.

Infine, è stato evidenziato che l’azienda radiotelevisiva ha scelto di garantire la messa in onda della trasmissione senza dare seguito alle proteste di Forza Italia.