Quando potare il melograno: tecniche e consigli utili

Il melograno (Punica granatum) è una pianta dal grande valore ornamentale e produttivo, diffusa in molte regioni grazie alla sua adattabilità al clima mediterraneo. La sua potatura non solo aiuta a mantenere una chioma ordinata e armoniosa, ma contribuisce anche a migliorare la produzione di frutti e a garantire una crescita equilibrata della pianta. In questa guida vedremo quando e come potare il melograno, quali rami rimuovere e quali conservare per ottenere un raccolto abbondante e una pianta sana e rigogliosa.

Quando potare il melograno

Il melograno è una pianta che si adatta bene al clima caldo e temperato, sviluppandosi al meglio nelle regioni meridionali e lungo le coste. Tuttavia, soffre particolarmente il freddo intenso, e ciò influisce anche sulla scelta del periodo ideale per la potatura.

In generale, esistono due momenti dell’anno in cui è consigliato intervenire sulla pianta:

  • Fine inverno (febbraio-marzo): in questa fase la pianta è ancora in riposo vegetativo e l’assenza di foglie permette di individuare meglio la struttura della chioma. È il momento ideale per eliminare i rami secchi, danneggiati o mal posizionati.
  • Autunno (ottobre-novembre): dopo la raccolta dei frutti, è possibile effettuare una potatura di contenimento e rimuovere eventuali rami improduttivi. Tuttavia, nei climi particolarmente freddi è preferibile rimandare la potatura a fine inverno per evitare che eventuali tagli esposti subiscano danni da gelo.

Quali rami fruttificano nel melograno

Per eseguire una potatura efficace è fondamentale conoscere il comportamento fruttifero del melograno. I frutti, infatti, si sviluppano sulle estremità dei rami di due anni. Questo significa che una potatura eccessiva, soprattutto sui rami giovani, può compromettere la produzione dell’anno successivo.

Per garantire un buon raccolto bisogna quindi:

  • Evitare di rimuovere i rami di due anni che porteranno i frutti.
  • Bilanciare il rinnovamento della chioma eliminando gradualmente i rami più vecchi, favorendo la crescita di nuovi getti.
  • Contenere lo sviluppo della pianta senza compromettere la capacità di fruttificare.
Quando potare il melograno: tecniche e consigli utili

Tecniche di potatura del melograno

La potatura del melograno ha diversi scopi: ordinare la chioma, favorire l’arieggiamento della pianta, ottimizzare l’esposizione solare e stimolare la produzione di frutti. Ecco alcune tecniche efficaci per ottenere i migliori risultati:

  • Potatura di formazione: necessaria nei primi anni di vita della pianta per darle la forma desiderata. Il melograno può essere allevato a cespuglio o ad alberello, e la potatura iniziale aiuta a definire la struttura portante.
  • Potatura di produzione: mantiene la pianta produttiva, eliminando i rami vecchi o improduttivi e favorendo la crescita di nuovi getti fruttiferi.
  • Potatura di rinnovo: utile per piante più vecchie o trascurate, permette di ridare vigore alla chioma eliminando le parti più deboli o danneggiate.
  • Taglio di ritorno: tecnica che aiuta a rispettare il flusso della linfa e a mantenere un apice produttivo, favorendo una crescita equilibrata della pianta.

Una potatura corretta si riconosce dal fatto che la pianta mantiene un aspetto naturale, senza tagli eccessivi che ne compromettano l’armonia. Un vecchio detto agricolo recita infatti: “La potatura migliore è quella che non si vede”.

Eliminazione dei polloni basali e dei succhioni

Il melograno è noto per produrre numerosi polloni alla base del tronco e succhioni lungo i rami principali. Questi elementi vanno gestiti con attenzione per evitare che sottraggano energia alla pianta e ne compromettano la produzione.

  • Polloni basali: se si sceglie di allevare la pianta ad alberello, i polloni vanno rimossi periodicamente per evitare che la pianta si sviluppi in forma cespugliosa. La loro eliminazione è più efficace durante il periodo estivo, quando i tagli sono piccoli e cicatrizzano rapidamente.
  • Succhioni: si sviluppano sui rami principali e tendono a crescere vigorosamente senza portare frutti. La maggior parte di essi va eliminata, mentre alcuni possono essere speronati per dare origine a nuovi rami produttivi.

Distinguere i fiori del melograno

Il melograno produce due tipi di fiori, ed è importante riconoscerli per comprendere quali contribuiranno alla fruttificazione:

  • Fiori ermafroditi: hanno una forma a vaso e sono quelli che daranno origine ai frutti. Crescono principalmente sui rami di due anni e devono essere preservati.
  • Fiori brevistili: presentano una forma a campana e non producono frutti. Questi fiori hanno comunque un ruolo importante nell’impollinazione e contribuiscono alla bellezza ornamentale della pianta con il loro colore rosso acceso. Possono essere raccolti ed essiccati per preparare infusi e tisane.

Conclusioni

La potatura del melograno è un’operazione fondamentale per garantire una crescita sana della pianta e una produzione abbondante di frutti. Intervenire nei periodi giusti, rispettare il ciclo produttivo dei rami e mantenere una chioma ben arieggiata sono accorgimenti essenziali per ottenere il massimo dalla coltivazione di questa pianta straordinaria. Con la giusta cura e attenzione, il melograno può diventare una risorsa preziosa sia per la produzione di frutti sia per il valore estetico del giardino.

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