Presidente Mattarella Blocca la Legge sulla Carne Coltivata: Cosa succede ora?

A poche settimane dall’approvazione definitiva della legge che vietava la produzione di carne coltivata, un’inaspettata svolta ha colpito il Governo Meloni.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deciso di non firmare il decreto legge. La sua decisione è motivata dall’attesa del parere dell’Unione europea, vista la potenziale violazione delle norme europee sulla libera circolazione delle merci.

La legge, se entrasse in vigore, violerebbe le normative europee e rappresenterebbe un divieto preventivo anticipato prima della produzione in Europa. L’annullamento temporaneo di questa legge è stato accolto con favore dalle associazioni animaliste e ambientaliste, impegnate per un’alimentazione più etica e sostenibile.

Domiziana Illengo, campaigner della LAV, ha commentato: “L’inapplicabilità del provvedimento era chiara fin dall’inizio. La mancata firma del Presidente Mattarella mette finalmente un freno a una battaglia puramente ideologica. La carne coltivata, una volta approvata dalla Commissione Europea ed entrata in commercio, sarà un importante tassello nella transizione alimentare.”

Il ddl, approvato con 159 voti favorevoli della maggioranza, vietava la produzione e la vendita delle carni sintetiche e limitava l’uso di denominazioni legate alla carne per prodotti a base vegetale. Questa misura avrebbe impedito alle aziende italiane di utilizzare termini come “burger” o “salsiccia” per prodotti a base vegetale, danneggiando un mercato crescente e popolare.

Attualmente, la carne coltivata, prodotta da cellule staminali in laboratorio, potrebbe essere una soluzione sostenibile per ridurre le emissioni e lo sfruttamento di risorse. Nonostante gli investimenti in questa direzione da parte di altri Paesi, in Italia questa carne viene considerata una minaccia al Made in Italy.

L’Italia è l’unico Paese al mondo a combattere contro questa tecnologia. Ora il ddl italiano passerà all’attenzione di Bruxelles, sottoposto alla procedura TRIS che permette alla Commissione e agli Stati membri dell’UE di esaminare e valutare la compatibilità delle regolamentazioni proposte con le normative europee.