Mentre in Italia si moltiplicano le segnalazioni di biglietti per concerti venduti a 10 euro per riempire stadi mezzi vuoti — da Tony Effe a Rkomi, fino ai festival estivi in affanno — Chiara Ferragni prosegue la sua parabola imprenditoriale… ma lontano da casa. La più famosa influencer italiana è infatti volata a Lisbona, dove ha preso parte come speaker alla rassegna internazionale ICON – International Conference About Influence, un evento che riunisce i protagonisti globali del mondo digitale per discutere — ironia della sorte — proprio di autenticità e influenza.
Una “lectio magistralis” sull’autenticità social… a 1.222 euro
La Ferragni è stata l’unica italiana invitata a tenere una lectio magistralis in solitaria, venerdì 6 giugno, in un panel intitolato: “Da influencer a imprenditrice: creare un impero sull’autenticità”.
Un titolo che, considerato il periodo attraversato da Chiara, suona quasi come uno sketch satirico. E invece è tutto vero. Per assistere dal vivo alla sua conferenza era necessario acquistare un Vip Pass dal valore di 1.222 euro, senza nemmeno un meet & greet incluso. Per i meno facoltosi, c’erano opzioni “base” tra gli 80 e gli 85 euro per partecipare a singoli panel.
A differenza di molti concerti italiani che oggi faticano a raggiungere il break-even, Ferragni sembra invece avere ancora un notevole potere d’attrazione… almeno all’estero.
Ferragni e il suo nuovo storytelling: la crisi, il divorzio, i social che aiutano
Nel suo intervento, alcuni spezzoni dei quali sono finiti su TikTok grazie a utenti presenti, Ferragni ha parlato di fallimento personale. Ha raccontato del suo “anno difficile”, identificando il momento critico nel divorzio da Fedez, definito “mediatico” e “doloroso”. Nessun riferimento, però, alla crisi reputazionale legata al Pandoro Gate, né all’inchiesta giudiziaria per truffa aggravata che la vedrà in tribunale a settembre.
Nel suo discorso, la creator ha ribadito l’importanza di circondarsi di persone care:
“Mi ha aiutata la mia famiglia e chi mi scriveva sui social, condividendo storie simili. Anche chi mi fermava per strada per incoraggiarmi”.
Un’immagine che, alla luce della cronaca recente, suona piuttosto stonata: la Ferragni continua a chiudere i commenti ai suoi post, specialmente quelli sponsorizzati (#adv), per evitare ondate di critiche. L’empatia popolare, insomma, non sembra affatto dalla sua parte.
Tra Cowell e Ferragni: una strana accoppiata internazionale
Alla conferenza, tra gli speaker, figurava anche Simon Cowell, creatore di X Factor e scopritore degli One Direction. Insomma, il livello era decisamente alto. Eppure Ferragni ha avuto il suo spazio in prima fila. Perché? Perché, nonostante tutto, continua a incarnare un modello di business esportabile, soprattutto in paesi dove la sua immagine non è stata scalfita da scandali giudiziari o meme virali.
L’impero, insomma, scricchiola in patria ma prova a ricostruirsi altrove. In Portogallo, ad esempio, dove forse l’eco del pandoro solidale non è ancora arrivata.
Crisi in Italia, ma cachet internazionale
Non è dato sapere quanto Ferragni abbia incassato per questa partecipazione. Ma a fronte di un evento i cui biglietti partivano da 80 euro e arrivavano a oltre 1.200, è lecito immaginare che il suo cachet sia stato ben più sostanzioso delle semplici spese di viaggio.
Non è ingenuo pensare che buona parte dei ricavi vadano agli organizzatori, ma il posizionamento della Ferragni su un palco internazionale, a dispetto delle polemiche, rimane un segnale: il brand Ferragni prova a rilanciarsi dove il danno d’immagine non ha ancora fatto breccia.
Conclusione: Chiara, pensati portoghese?
Mentre il pubblico italiano si divide tra ironia e disincanto, Chiara Ferragni tenta il suo rebranding fuori dai confini nazionali, riposizionandosi come paladina dell’autenticità, persino in un contesto che sembra fatto apposta per metterne in dubbio la coerenza.
Il paradosso è servito: mentre in Italia il prezzo medio di un biglietto per un concerto si abbassa per la disperazione degli organizzatori, Chiara Ferragni resta un lusso da esportazione, al costo di una vacanza. Autenticamente.