Sembrava l’inizio di una favola sportiva, e invece si è trasformato nell’ennesimo capitolo amaro per Lorenzo Musetti. Nella semifinale del Roland Garros contro Carlos Alcaraz, il tennista azzurro ha stupito tutti con un primo set giocato magistralmente, conquistato 6-4 con eleganza, intensità e coraggio. Il pubblico sul Philippe-Chatrier era incantato: Alcaraz in difficoltà, l’Italia che sognava una possibile finale tutta azzurra con Sinner, e Musetti protagonista assoluto.
Ma come spesso accade nelle grandi sfide, l’equilibrio si spezza nei dettagli. E dopo quel primo set perfetto, è cambiato tutto.
La rimonta di Alcaraz e l’incubo fisico di Lorenzo
Carlos Alcaraz, campione capace di ribaltare l’inerzia di qualsiasi partita, è rientrato con la forza di chi non vuole arrendersi. Il secondo set è stato tiratissimo, ma lo spagnolo lo ha portato a casa, riaccendendo le sue ambizioni. Da lì in avanti, la partita ha cambiato volto: Musetti ha iniziato a mostrare segnali evidenti di cedimento fisico.
Nel terzo set il crollo è stato verticale: un 6-0 che ha lasciato poco spazio a interpretazioni. Lorenzo sembrava immobile, affaticato, quasi impotente. L’energia e la grinta del primo parziale si erano dissolte, lasciando spazio ai crampi, al dolore e a uno sguardo smarrito. E infatti, nel quarto set, dopo appena due giochi e sotto 2-0, l’azzurro ha alzato bandiera bianca. Ritiro ufficiale.
Il problema muscolare: sempre la coscia, sempre contro Alcaraz
A fermarlo, questa volta, è stato un problema alla coscia sinistra. Un dolore già apparso nel corso del terzo set, che è peggiorato fino a impedirgli di proseguire. Non è la prima volta che accade, e non è nemmeno la prima contro lo stesso avversario. Musetti e Alcaraz si erano già affrontati a Montecarlo, e anche lì il tennista italiano si era arreso per un fastidio alla coscia, quella volta alla gamba destra.
Il deja-vu è inevitabile. Ancora un’occasione sfumata nel momento in cui la posta in gioco si fa altissima. Ancora un match importante interrotto da un infortunio muscolare. Ancora Carlos Alcaraz come spartiacque tra sogno e realtà.
Alcaraz in finale, Musetti ai rimpianti
Il ritiro di Musetti ha spalancato le porte della finale parigina a Carlos Alcaraz, che potrà affrontare il vincente tra Jannik Sinner e Novak Djokovic con un giorno in più di recupero. Un vantaggio non da poco, considerando i livelli di intensità di questo Roland Garros.
Per Musetti restano i rimpianti. Il primo set aveva acceso l’entusiasmo di un Paese intero, ma ancora una volta il suo fisico non ha retto alla pressione, agli sforzi e alla tensione del tennis d’élite. Il talento c’è, nessuno lo mette in dubbio. Ma nei grandi appuntamenti serve anche la capacità di resistere, fisicamente e mentalmente, quando tutto si fa più complicato.
Questo nuovo stop obbliga Musetti e il suo team a riflettere. È il momento di capire se i suoi problemi muscolari siano episodici o il segnale di un’organizzazione atletica da rivedere. Perché il talento da solo non basta, e il tennis contemporaneo, dominato da mostri di resistenza e potenza come Alcaraz, richiede continuità fisica oltre che mentale.
Lorenzo ha dimostrato ancora una volta di poter incantare, ma serve di più per vincere. Serve tenuta, preparazione e fiducia nei momenti in cui il corpo chiede tregua e la testa vacilla.