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Jeff Bezos e Lauren Sanchez, nozze a rischio rinvio per proteste a Venezia

Jeff Bezos e Lauren Sanchez, nozze a rischio rinvio per proteste a Venezia

Il matrimonio tra Jeff Bezos, fondatore di Amazon e secondo uomo più ricco del pianeta, e la giornalista Lauren Sanchez, potrebbe subire un inatteso slittamento. L’evento, inizialmente previsto per il 24 giugno 2025 a Venezia, è finito al centro di un’accesa contestazione popolare. Secondo quanto trapela dalle organizzazioni coinvolte, le celebrazioni potrebbero essere posticipate al 26 giugno a causa dell’imponente mobilitazione promossa dagli attivisti del gruppo “No Space for Bezos”.

Chi protesta e perché

Il collettivo “No Space for Bezos”, da tempo attivo contro la presenza del magnate americano in Italia, considera il matrimonio nella città lagunare come un gesto di arroganza e appropriazione culturale. Per gli attivisti, si tratta di un ulteriore episodio di “colonizzazione” da parte di una figura che rappresenta – a loro dire – il capitalismo predatorio e lo sfruttamento del lavoro.

Secondo il movimento, la scelta di Venezia come palcoscenico delle nozze è simbolica e offensiva: “Jeff Bezos non è il benvenuto nella nostra città”, si legge in uno degli striscioni comparsi recentemente lungo i canali. Il più eclatante è stato affisso sul campanile della Chiesa di San Giorgio Maggiore, visibile da tutta la laguna.

Le parole forti degli attivisti: “Gli rovineremo la festa”

I toni della protesta si sono fatti sempre più accesi. Alcuni attivisti hanno dichiarato:

“Bloccheremo i canali. Faremo in modo che la torta nuziale gli vada di traverso. Se necessario, ci butteremo in acqua per ostacolare la cerimonia”.

La mobilitazione, che si annuncia ampia e determinata, non è isolata. Il collettivo No Space for Bezos ha ricevuto il sostegno di diverse realtà locali e nazionali, tra cui Laboratorio Morion, ANPI, Extinction Rebellion e Adl Cobas, unendo voci diverse attorno a un’unica battaglia: difendere l’identità e la dignità di Venezia.

“Non siamo contro il matrimonio, ma contro l’arroganza del potere”

I manifestanti precisano che la loro protesta non è diretta contro l’unione in sé, ma contro ciò che Bezos rappresenta:

“Non contestiamo il matrimonio, ma l’arroganza con cui questo tecno-feudatario si muove come fosse padrone di Venezia. Alcuni si accontenteranno delle briciole del suo banchetto, ma noi vogliamo difendere la città e chi ci vive ogni giorno”.

In altre parole, i movimenti accusano Bezos di sfruttare i lavoratori e di utilizzare luoghi iconici per rafforzare la sua immagine pubblica, ignorando le problematiche sociali e ambientali della città.

Cosa succederà il 24 giugno?

Al momento, non è stata confermata ufficialmente una modifica del programma nuziale. Tuttavia, fonti vicine all’organizzazione fanno sapere che il possibile spostamento al 26 giugno è al vaglio, per evitare tensioni e garantire la sicurezza degli ospiti.

La vicenda solleva interrogativi più ampi sul rapporto tra grandi eventi privati, potere economico e spazi pubblici. Venezia, da sempre fragile e contesa, rischia ancora una volta di diventare simbolo di una battaglia tra visibilità globale e tutela locale.

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