Il virus dell’influenza aviaria che ha infettato un uomo cileno è mutato in un modo che preoccupa gli scienziati.
I medici che hanno esaminato il caso non sono stati in grado di determinare la natura delle mutazioni, ma hanno detto che non ci sono prove che questo virus possa diffondersi da un essere umano all’altro.
Sebbene l’influenza aviaria rappresenti un basso rischio per gli esseri umani, rimane un importante problema di salute pubblica.
Vivien Dugan dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie ha dichiarato: “Tuttavia, è importante continuare a esaminare attentamente ogni caso di infezione umana”. “Dobbiamo rimanere vigili per individuare eventuali cambiamenti in questo virus che lo renderebbero più pericoloso per le persone”.
Cautela ma niente panico, in altre parole. Le linee guida redatte dalle autorità sanitarie invitano d’altronde a mantenere la distanza di sicurezza da volatili e altri animali, poichè i casi continuano a salire nei mammiferi come cani, e ad utilizzare dei dispositivi di protezione quando si è chiamati a maneggiare il pollame. La corsa ai vaccini per gli esseri umani, nel frattempo, è già cominciata: l’Europa si è mossa per assicurarsene due tipi diversi.