Il sistema pensionistico in pericolo: 5 anziani per ogni bambino, è allarme

L’Italia si trova di fronte a una sfida crescente: l’invecchiamento della popolazione e il rischio sempre più tangibile di un collasso del sistema pensionistico.

Questa non è semplicemente una preoccupazione dei giovani, ma una fotografia allarmante che emerge dalle recenti rilevazioni dell’Istat nel censimento 2022.

Il nostro Paese, sempre più anziano e con un ricambio generazionale al minimo, presenta un confronto spaventoso tra anziani e giovani. Secondo i dati, da qui al 2050, si prospetta un impatto significativo sul sistema lavorativo e previdenziale.

L’allarme è stato suonato dall’Istat: per ogni 5 anziani, c’è solo un bambino.

Questa situazione trae origine dall’ultimo censimento condotto in Italia nel 2022 dall’Istituto Nazionale di Statistica. L’Istat rende noti i risultati del censimento al 31 dicembre di ogni anno precedente, e i numeri emersi dalla rilevazione del 2022 sono estremamente preoccupanti e non possono essere ignorati.

È indiscutibile che il nostro Paese stia affrontando un invecchiamento della popolazione, con conseguenze significative sul sistema lavorativo e previdenziale nel futuro prossimo. L’Istat ha effettuato previsioni per il prossimo ventennio e trentennio che delineano un quadro in cui il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) è passato da tre a due nel 2022 e si prevede arriverà a un rapporto di uno a uno entro il 2050.

L’Italia sta assistendo a una diminuzione della sua popolazione e a un progressivo invecchiamento, evidenziato dai numeri allarmanti registrati nel 2022. La popolazione italiana al 31 dicembre 2022 è scesa sotto i 59 milioni, precisamente a 58.997.201 residenti. Nonostante il contributo degli stranieri, il Paese sta perdendo popolazione e invecchia.

Nel 2022 sono nati 393.000 individui residenti in Italia, con un tasso di natalità pari al 6,7 per mille. Questi dati indicano quasi 7.000 nascite in meno rispetto al 2021 (-1,7%) e ben 183.000 in meno (-31,8%) rispetto al 2008, anno in cui il numero dei nati vivi raggiunse il valore più alto dagli inizi del nuovo millennio.

Un altro fattore significativo nell’invecchiamento del Paese è rappresentato dalla fuga dei giovani verso l’estero. Al 31 dicembre 2022, si stima che i cittadini italiani residenti all’estero siano 5.940.000. La maggioranza di questi è concentrata in Europa (54,7%) e un altro 40,1% si trova in America, comprendendo circa il 95% dei residenti all’estero tra i due continenti.