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Habemus Papam: eletto Papa Robert Prevost, sarà Leone XIV

Come avvenne per Papa Francesco nel 2013, anche questa volta l’elezione del nuovo Pontefice è avvenuta rapidamente. Alla terza votazione, al secondo giorno di Conclave, il comignolo della Cappella Sistina ha finalmente rilasciato la tanto attesa fumata bianca. Piazza San Pietro, gremita di fedeli e curiosi, ha esultato mentre milioni di persone in tutto il mondo seguivano l’evento in diretta televisiva, con collegamenti costanti su Rai e Mediaset.

I papabili favoriti e la sorpresa dell’outsider

Nei giorni precedenti al Conclave, analisti, vaticanisti e scommettitori avevano ipotizzato una rosa di candidati favoriti: il Segretario di Stato Pietro Parolin, l’Arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, il Patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa e il cardinale filippino Luis Antonio Tagle. Eppure, a sorprendere tutti è stata l’elezione dell’outsider Robert Prevost, statunitense, che non figurava tra i nomi più quotati. Il cardinale Dominique Mamberti ha annunciato ufficialmente: “Habemus Papam, Robert Prevost, Leone XIV”.

Il profilo del nuovo Papa: ascolto, visione globale e vicinanza

Poco prima dell’elezione, lo stesso Robert Prevost aveva delineato l’identikit ideale per un vescovo, che oggi appare come una sorta di autoritratto. Secondo Prevost, un vescovo deve guardare oltre la dimensione locale, sviluppando una comprensione profonda dell’universalità della Chiesa. Dev’essere capace di ascolto, consiglio e discernimento, e soprattutto vicino alla comunità e ai sacerdoti. Come ricordava Papa Francesco, servono le “quattro vicinanze”: a Dio, agli altri vescovi, ai presbiteri e al popolo di Dio.

Un Conclave senza divisioni: lo Spirito Santo ha ispirato l’accordo

Durante la diretta del TG1, padre Albanese ha commentato l’elezione sottolineando la rapidità del Conclave: “È chiaro che non ci sono state spaccature o fazioni, come molti si aspettavano. Il fatto che l’accordo sia stato trovato già alla terza votazione indica una grande coesione. È evidente che un nome ha unito tutti”. Secondo padre Albanese, lo Spirito Santo ha agito con forza, favorendo l’intesa tra i cardinali.

Newly elected Pope Leo XIV, Robert Prevost addresses the crowd from the main central loggia balcony of the St Peter’s Basilica for the first time, after the cardinals ended the conclave, in The Vatican, on May 8, 2025. Robert Francis Prevost was on Thursday elected the first pope from the United States, the Vatican announced. A moderate who was close to Pope Francis and spent years as a missionary in Peru, he becomes the Catholic Church’s 267th pontiff, taking the papal name Leo XIV. (Photo by Tiziana FABI / AFP)

Un segno di unità per la Chiesa Cattolica

Dalla Piazza San Pietro è intervenuto anche il cardinale Giuseppe Versaldi, che pur non avendo partecipato al Conclave per motivi di età, ha voluto sottolineare il significato simbolico di questa elezione: “È un segno di unità del Collegio cardinalizio e del popolo di Dio. Avevo previsto che in due giorni si sarebbe arrivati a un’intesa, ed è successo. Questo è un segnale forte per la Chiesa: il nuovo Papa ha ricevuto rapidamente la fiducia dei due terzi dei cardinali”.

Ora si attende l’apparizione del Papa sulla Loggia

Dopo aver accettato l’elezione, il nuovo Pontefice si è ritirato nella “stanza delle lacrime” per indossare le vesti papali. Tra pochi minuti apparirà sulla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro per rivolgere al mondo il suo primo saluto da Papa Leone XIV. L’attesa è carica di emozione e speranza: i fedeli attendono di ascoltare le sue prime parole e di capire quale direzione darà al pontificato.