Giulia Cecchettin: ombre sulle Indagini dopo la Chiamata Chiave

La lite tra Giulia Cecchettin e Filippo Turetta è stata riportata quasi in tempo reale da un testimone che ha udito le urla della giovane e ha notato la fuga della vettura di Turetta.

Purtroppo, la denuncia è stata effettuata solo pochi minuti prima che Giulia venisse trovata morta nel parcheggio di Fossò. Ma sarebbe stata in grado di salvare la vita di Giulia? È la domanda posta da Chi l’ha visto, nell’ultimo episodio dedicato alla scomparsa e alla morte della studentessa.

Il programma condotto da Federica Sciarelli si è dedicato al caso di Giulia Cecchettin, cercando di comprendere gli eventi della sera in cui la giovane è stata tragicamente uccisa da Filippo Turetta. Gli approfondimenti giornalistici si sono concentrati sulla discussione tra Giulia e Filippo, avvenuta a 150 metri dalla casa della ragazza, in un parcheggio vicino.

Un testimone ha udito le grida di Giulia, incluso il suo “mi fai male”, frase poi riportata nell’ordinanza di arresto di Turetta. Il testimone ha dichiarato a Chi l’ha visto di aver udito le urla nel parcheggio di fronte alla sua casa, e alle 23.18 di sabato 11 novembre ha prontamente contattato le forze dell’ordine, descrivendo la fuga della Grande Punto nera di Turetta da via Aldo Moro, a pochi passi dalla casa dei Cecchettin.

Il padre di Giulia, Gino Cecchettin, ha presentato la denuncia di scomparsa della figlia poche ore dopo. Tuttavia, nei documenti ufficiali, emerge un’incertezza riguardo alla tipologia della scomparsa, classificata come “allontanamento volontario” con esclusione del “pericolo di vita”. Questo nonostante le preoccupazioni del padre, che aveva menzionato i problemi di Giulia con Filippo e il non ritorno di quest’ultimo a casa: “Temo per l’incolumità di mia figlia”.

Gino Cecchettin aveva ricevuto il racconto diretto del vicino di casa, testimone della lite tra Giulia e Filippo, incluso il coinvolgimento dei carabinieri in un possibile scontro tra i due giovani.

Sorgono però domande sulla gestione del tempo e sulle indagini: cosa è successo nei 32 minuti in cui la vettura di Turetta avrebbe avuto libertà di movimento fino alla zona industriale? È stata l’auto cercata durante quei momenti? L’avvocato Nicodemo Gentile solleva il dubbio che “32 minuti siano un lasso temporale significativo per un intervento, considerando che la segnalazione è arrivata alle 23.18”.