Notizie Media e intrattenimento
Notizie Media e intrattenimento
Caso Garlasco, nuove rivelazioni a 18 anni dall’omicidio: Nuzzi contro Le Iene sul supertestimone

Garlasco, Nuzzi sfida Le Iene: “Così si rischia di depistare l’opinione pubblica”

Era il 13 agosto 2007 quando Chiara Poggi fu trovata morta nella sua abitazione di Garlasco, in provincia di Pavia. Dopo anni di indagini e cinque gradi di giudizio, la giustizia ha individuato come responsabile Alberto Stasi, fidanzato della vittima, condannato in via definitiva a sedici anni di reclusione.

A distanza di quasi due decenni, il caso Garlasco è tornato sotto i riflettori grazie a nuove rivelazioni diffuse dalla trasmissione Le Iene, che ha dato voce a un supertestimone fino ad ora rimasto nell’ombra. Questo testimone afferma di avere informazioni cruciali, finora mai rese pubbliche, che potrebbero rimettere in discussione alcune delle certezze acquisite.

Le Iene riaccendono i riflettori: il supertestimone scuote il caso Poggi

Il programma di Italia 1, famoso per le sue inchieste irriverenti e ad alto impatto emotivo, ha raccolto la testimonianza inedita di un uomo che afferma di sapere che alcune prove sarebbero state occultate da una delle sorelle gemelle Cappa, conoscenti dell’ambiente locale.

Il racconto del testimone si basa però su ricordi lontani e su informazioni ricevute – a suo dire – da una persona oggi deceduta. In particolare, avrebbe saputo da un amico che una delle gemelle avrebbe gettato alcuni oggetti nel canale vicino alla casa di Chiara Poggi. Un’informazione che, per la sua natura indiretta e tardiva, solleva numerosi dubbi sull’attendibilità del testimone stesso.

Gianluigi Nuzzi prende posizione: dubbi e critiche sul supertestimone

Tra i primi a esprimere perplessità sul caso c’è Gianluigi Nuzzi, volto noto della trasmissione Quarto Grado, in onda su Rete 4. Il giornalista ha scelto di intervenire pubblicamente, sia sui social media che attraverso un articolo pubblicato su La Stampa, per esprimere i suoi dubbi sull’affidabilità del supertestimone rilanciato da Le Iene.

Secondo Nuzzi, il racconto è lacunoso e fondato su ricordi di terza mano, resi pubblici dopo un silenzio lungo quasi 18 anni. L’elemento che solleva maggiore scetticismo riguarda il fatto che la persona da cui il testimone avrebbe ricevuto l’informazione chiave non è più in vita, rendendo così impossibile qualsiasi verifica.

Nel suo editoriale, il conduttore scrive: “Garlasco, la pista fragile del supertestimone e la giustizia ostaggio dell’inefficienza. Le tracce sotto le unghie di Chiara, i diari, la chiamata all’amica il giorno del delitto. Gli indizi a carico di Sempio sono gli stessi dell’inchiesta archiviata undici anni fa.”

Quarto Grado vs Le Iene: tensioni tra programmi di cronaca

Il clima tra i due programmi di cronaca si è fatto sempre più teso. Secondo quanto riportato da Giuseppe Candela su Dagospia, esisterebbero frizioni latenti tra la redazione di Quarto Grado e quella de Le Iene. In particolare, il team di Nuzzi non avrebbe gradito né il tono né l’approccio utilizzato dai colleghi di Italia 1, accusati di trattare casi delicati con uno stile troppo sensazionalistico.

Un altro elemento di attrito è rappresentato dal discusso Davide Barzan, spesso ospite a Quarto Grado e recentemente messo in discussione proprio da un servizio de Le Iene. In un contesto mediatico sempre più competitivo, i due programmi sembrano contendersi la narrazione ufficiale del caso Garlasco, alimentando uno scontro che va oltre la semplice concorrenza televisiva.

Il dibattito sulla verità e sull’informazione: chi ha ragione?

Il nodo centrale resta l’attendibilità del supertestimone e l’effettiva utilità della sua testimonianza ai fini di un’eventuale riapertura del processo. La giustizia italiana, come ricorda Nuzzi, ha già archiviato alcune piste più di dieci anni fa, ritenendole non sufficientemente solide. Tuttavia, il clamore mediatico riacceso da Le Iene potrebbe spingere nuovi inquirenti a verificare se esistono elementi nuovi, capaci di modificare il quadro probatorio.

Mentre Le Iene continuano a sostenere pubblicamente la credibilità del testimone, Quarto Grado invita alla prudenza, ricordando quanto sia delicato trattare con rispetto non solo i familiari della vittima, ma anche il lavoro investigativo già svolto.

Continua a leggere su Quilink.it