Un dettaglio che ha attirato l’attenzione degli inquirenti è legato alle ricerche online effettuate da Chiara Poggi nei giorni immediatamente precedenti la sua morte. Secondo quanto emerso, la ragazza avrebbe cercato informazioni proprio sul Santuario della Bozzola, un luogo noto per la devozione popolare, ma anche per una lunga scia di misteri e scandali, che vanno ben oltre la cronaca religiosa.
Se inizialmente le ricerche erano state archiviate come una curiosità casuale, oggi — alla luce delle nuove dichiarazioni e degli incroci con i fatti del 2014 — potrebbero assumere un valore completamente diverso, e perfino potenzialmente determinante.
Un santuario tra misteri, festini e voci inquietanti
Il Santuario della Bozzola, al di là del suo valore spirituale, è da anni al centro di dicerie, indagini e inchieste giudiziarie. Lo scandalo più noto risale al 2014, quando don Gregorio Vitali, all’epoca rettore del santuario, fu vittima di un ricatto sessuale.
Due cittadini romeni, Flavius Savu e Florin Tanasie, residenti a Garlasco, lo avrebbero minacciato di rendere pubblici filmati compromettenti a sfondo sessuale. Le indagini accertarono che il materiale coinvolgeva anche altri religiosi, e i due furono condannati per estorsione. Tuttavia, riuscirono a far perdere le loro tracce e sono tuttora latitanti. Il caso portò anche al sequestro di oltre 250 mila euro, pagati per evitare la diffusione dei video.
Le parole del latitante: “Chiara sapeva del giro di sesso e voleva parlare”
A rilanciare la clamorosa ipotesi è stata la trasmissione Chi l’ha visto?, che ha raccolto le dichiarazioni di uno dei due romeni latitanti. L’uomo ha affermato che Chiara Poggi aveva scoperto il “giro” legato agli abusi sessuali all’interno del santuario, e che avrebbe voluto denunciarlo pubblicamente. Secondo lui, la ragazza conosceva i dettagli di quello che sarebbe poi esploso sette anni dopo con l’inchiesta del 2014.
Una versione ancora tutta da verificare, ma che ha messo in moto un nuovo filone investigativo. Gli inquirenti, pur restando cauti, hanno deciso di acquisire gli atti dell’indagine sullo scandalo del santuario per cercare possibili collegamenti, anche indiretti, con l’omicidio della giovane.
Il legale di Andrea Sempio: “Anche il santuario va investigato”
A spingere in questa direzione è stato anche l’avvocato Massimo Lovati, che difende Andrea Sempio, il ragazzo amico di Chiara finito di nuovo nel mirino delle indagini. Secondo Lovati, non è da escludere che il movente del delitto risieda in un segreto scoperto da Chiara, forse proprio durante le sue ricerche sul santuario, e che quel segreto possa averla resa una minaccia per qualcuno.
La procura mantiene il massimo riserbo, ma ha avviato accertamenti anche su questa pista, ritenendo necessario esplorare ogni possibile scenario che possa aiutare a fare luce su un caso che ancora oggi continua a dividere l’opinione pubblica.
Un puzzle ancora senza soluzione
Il delitto di Garlasco resta uno dei casi di cronaca più controversi e misteriosi degli ultimi decenni in Italia. Dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi, le nuove ipotesi investigative sembrano riaprire capitoli inaspettati.
Il possibile legame tra Chiara Poggi e gli oscuri eventi legati al Santuario della Bozzola è ancora lontano dall’essere dimostrato, ma aggiunge un’ulteriore ombra a una vicenda che continua a interrogare il Paese e le istituzioni.