Gaia in lacrime al Pride di Napoli: “Vi spiego perché ho scelto di camminare con voi”

Gaia in lacrime al Pride di Napoli: “Vi spiego perché ho scelto di camminare con voi”

Il Pride di Napoli, che si è svolto sabato 5 luglio, si è confermato uno degli eventi più vibranti, inclusivi e politicamente significativi dell’estate italiana. Sul palco e tra le strade gremite di persone, si sono alternate voci importanti della musica, della cultura e dell’attivismo: da Pamela Prati a Zeudi Di Palma, fino ad arrivare a Maria Esposito e alla cantante Gaia, protagonista assoluta della giornata.

Proprio Gaia, accolta con entusiasmo dal pubblico, ha scelto di essere molto più di una semplice ospite. Dopo aver infiammato il palco con le sue performance energiche di Chiamo Io Chiami Tu, Chega e Dea Saffica, l’artista si è lasciata andare a un momento di forte emozione, scoppiando in lacrime prima ancora di iniziare a cantare.

“Ho passato notti tormentate”: Gaia racconta il peso della scelta

Salendo sul palco, Gaia ha voluto aprirsi completamente con i presenti, spiegando quanto fosse stato difficile per lei decidere se accettare o meno il ruolo di madrina del Pride di Napoli:

“Dopo tutto quello che è successo in questo periodo, ho pensato e ripensato alla mia partecipazione a questo Pride. Ho perso notti di sonno. Ho passato notti tormentate. E sono arrivata alla conclusione che oggi ci dovevo essere.”

A quel punto, l’emozione ha preso il sopravvento, portandola alle lacrime. Ma è stato solo l’inizio di un discorso potente e sentito, in cui Gaia ha allargato il suo sguardo oltre i confini dell’evento, fino a toccare le grandi tragedie umanitarie in corso nel mondo.

Un discorso che ha colpito nel profondo: “Ogni bomba che cade, cade sulla nostra coscienza”

Nel suo intervento pubblico, Gaia ha affrontato temi politici e sociali con estrema sensibilità e coraggio:

“Oltre i confini di questa magica città che è Napoli, nella nostra comunità ci sono esseri umani che muoiono sotto le bombe, nella paura, nella fame. Ci sono madri che piangono, bambini che tremano, famiglie che non esistono più. Non sono solo ‘civili’: sono esseri umani. E noi sappiamo esattamente cosa significa non essere visti, non essere considerati.”

“Non importa che religione professino, che lingua parlino, se siano queer, etero, pansessuali, eccetera: sono vite umane. E ogni vita che si spezza ci riguarda. Ogni bomba che cade sul mondo cade sulla nostra coscienza.”

Un chiaro riferimento alla drammatica situazione in Palestina, sotto l’attacco di Israele da mesi, che Gaia non ha mai nominato esplicitamente in quel momento, ma che ha evocato con lucidità e potenza.

“La pace non è solo una parola vuota. Perché l’ho sentita oggi. L’ho sentita tra le persone, tra la gente.”

Molto più di una presenza simbolica: Gaia scende in strada con la folla

L’artista non si è limitata al palco: non è salita su nessun carro, non ha scelto la posizione comoda o distaccata da “madrina celebrità”, ma ha camminato tra la gente, condividendo il Pride con chi ogni giorno resiste. Un gesto forte, che ha distinto la sua partecipazione da quella di altri volti noti apparsi nei Pride di altre città (come BigMama a Prato o Rose Villain a Roma, entrambe presenti ma in modo più “istituzionale”).

Durante la manifestazione, Gaia ha anche intonato il coro “Palestina libera”, unendosi ai tantissimi che nel corteo hanno portato striscioni e slogan di solidarietà internazionale.

Il messaggio di Gaia: “Manifestare è un atto politico urgente e concreto”

Nei giorni precedenti all’evento, Gaia aveva condiviso su Instagram parole intense, che oggi risuonano ancora più forti alla luce della sua partecipazione:

“Sarò a Napoli il 5 luglio, perché oggi più che mai è necessario esserci. Manifestare non è un gesto simbolico: è un atto politico, urgente e concreto. L’odio che attraversa questo tempo va contrastato con corpi presenti, voci vive, alleanze reali.”

E ancora:

“Scelgo di camminare in mezzo alla gente, non di salire sui carri, perché voglio unirmi alla forza collettiva che nasce dal basso: da chi ogni giorno resiste, si espone, rivendica la propria esistenza. Il Pride è di tuttə. Di chi lo attraversa con rabbia, amore, memoria e desiderio. Di chi non ha voce. Di chi sogna un mondo più giusto, anche quando il mondo sembra voltarsi dall’altra parte.”

“Siamo in un momento storico pericoloso”: Gaia lancia l’allarme

Con un linguaggio diretto e appassionato, Gaia ha denunciato le derive politiche e sociali del nostro tempo:

“Siamo in un momento storico pericoloso. I diritti vengono riscritti, le identità negate, le verità manipolate. E intanto, nel silenzio complice di molti, il genocidio a Gaza continua.”

E ha concluso con una presa di posizione netta:

“Il Pride non è una festa qualsiasi. È un atto di liberazione. Un grido collettivo. Una presa di posizione. Il 5 luglio io ci sarò. Camminerò insieme a chi lotta, a chi non si arrende, a chi crede che la solidarietà e la giustizia vengano prima di tutto. Perché è proprio adesso che serve farsi vedere. Perché è proprio lì, dove le contraddizioni sono più evidenti, che dobbiamo farci sentire.”

Un Pride da ricordare

Il Pride di Napoli 2025 è stato molto più di una parata colorata: è stato un momento di profonda connessione umana, di lotta, di solidarietà globale, e Gaia ne è stata uno dei simboli più vivi e autentici. Le sue parole, le sue lacrime, la sua presenza concreta in mezzo alla folla rimarranno impresse come uno degli atti più sinceri e potenti visti in questa stagione dei Pride.

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