Gabriele Corsi in lacrime al Prima Festival: travolto dalle parole di Cristicchi

Ieri sera il pubblico ha potuto assistere alla prima puntata del Prima Festival, un evento che ha visto tra i protagonisti anche Gabriele Corsi, il quale ha avuto modo di intervistare Simone Cristicchi. Il cantante ha raccontato il significato profondo dietro il suo brano in gara a Sanremo, “Quando Sarai Piccola”.

Cristicchi ha spiegato che la canzone trae ispirazione da un’esperienza personale che vive quotidianamente con sua madre. Un momento di vita che, secondo lui, si rivela essere un tema universale: il naturale processo di invecchiamento dei genitori, che porta i figli a diventare i loro custodi, ribaltando così i ruoli familiari.

“Quando i nostri genitori, invecchiando, tornano a essere un po’ bambini, ci ritroviamo a doverli accudire con la stessa dedizione e attenzione con cui loro hanno fatto con noi. È un cambiamento profondo e toccante, che ci mette di fronte alla fragilità di chi per anni è stato il nostro punto di riferimento” ha dichiarato l’artista.

L’emozione suscitata dalle parole di Cristicchi ha colpito nel profondo anche Gabriele Corsi, che non ha potuto trattenere le lacrime. “Ascoltandoti anche durante le prove, non c’era nessuno che non si fosse commosso. Si dice che il dolore condiviso diventi più leggero. Non so se sia davvero così, ma posso solo dirti grazie”, ha affermato con la voce rotta dall’emozione. Poco dopo, ha aggiunto con sincerità: “Se c’è una cosa di cui non mi vergogno, sono le mie lacrime”.

L’intensità del momento ha lasciato un segno nei telespettatori, pronti a emozionarsi nuovamente con l’esibizione ufficiale del brano di Cristicchi durante il Festival.

Simone Cristicchi: Quando Sarai Piccola, il testo

Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei, Ti starò vicino come non ho fatto mai. Rallenteremo il passo se camminerò veloce, Parlerò al posto tuo se ti si ferma la voce. Giocheremo a ricordare quanti figli hai, Che sei nata il 20 marzo del ’46.

Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito Ti dirò di mio padre ovvero tuo marito. Ti insegnerò a stare in piedi da sola, a ritrovare la strada di casa. Ti ripeterò il mio nome mille volte perché tanto te lo scorderai.

Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te, Per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato E sorridere del tempo che non sembra mai passato.

Quando sarai piccola mi insegnerai davvero chi sono, A capire che tuo figlio è diventato un uomo.

Quando ti prenderò in braccio E sembrerai leggera come una bambina sopra un’altalena. Preparerò da mangiare per cena, io che so fare il caffè a malapena. Ti ripeterò il tuo nome mille volte fino a quando lo ricorderai.

Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te, Per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato. E sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato.

Ci sono cose che non puoi cancellare, Ci sono abbracci che non devi sprecare. E ci sono sguardi pieni di silenzio Che non sai descrivere con le parole. C’è quella rabbia di vederti cambiare E la fatica di doverlo accettare. Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria Che non so dimenticare.

Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te, Per restituirti tutta questa vita che mi hai dato E sorridere del tempo e di come ci ha cambiato. Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte Che non avrai paura nemmeno della morte Tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte Adesso è tardi, fai la brava Buonanotte.

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