Le indagini sulla tragica morte di Ilaria Sula, la giovane di 22 anni scomparsa il 25 marzo scorso a Roma e ritrovata senza vita nei pressi del Comune di Poli, continuano a rivelare nuovi dettagli. Secondo quanto emerso dagli accertamenti della polizia, lโautovettura utilizzata da Mark Antony Samson per trasportare il corpo della ragazza non presentava tracce di sangue, un elemento che aggiunge ulteriore mistero alla vicenda.
Il ritrovamento del corpo e lโarresto dellโex fidanzato
La giovane รจ stata uccisa con quattro coltellate alla gola, di cui tre profonde e una piรน superficiale. Dopo lโomicidio, il suo corpo รจ stato chiuso in un sacco nero e riposto allโinterno di una grande valigia scura. Questo particolare รจ stato rivelato nel corso delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Roma sotto il coordinamento della procura, che ha portato allโarresto di Mark Antony Samson, 23enne di origine filippina ed ex fidanzato della vittima. Oggi il giovane comparirร davanti al giudice per lโinterrogatorio di convalida.
Gli accertamenti sulla scena del crimine
Mentre sull’auto del sospettato non sono state trovate tracce ematiche, gli inquirenti stanno ancora analizzando i campioni di sangue raccolti durante il sopralluogo nellโappartamento di via Homs, nel quartiere Africano, luogo in cui si ritiene sia avvenuto il delitto. Parallelamente, la posizione dei genitori di Mark รจ sotto esame, anche se al momento non risultano indagati ufficialmente.
Le chat sospette e il post su Instagram
Dalle conversazioni analizzate emerge un dettaglio inquietante: in una chat con un amico, Mark avrebbe risposto in modo evasivo alla domanda sulla scomparsa di Ilaria, dicendo: “Non ti preoccupare, comunque ci sta pensando la polizia”. Un comportamento sospetto che si aggiunge a un altro episodio ancora piรน strano: nelle stesse ore, sul profilo Instagram della ragazza รจ apparsa una storia con il messaggio “Sto bene. Grazie a tutti”, un post che ha insospettito amici e conoscenti.

La confessione di Mark Samson
Di fronte agli inquirenti, Mark ha ammesso il delitto, sostenendo di aver agito in preda a un raptus e negando qualsiasi premeditazione. Tuttavia, durante lโatto istruttorio, ha scelto di avvalersi della facoltร di non rispondere riguardo al possibile coinvolgimento dei genitori. Al momento, le indagini proseguono per chiarire ogni aspetto della vicenda e comprendere se ci siano altri soggetti coinvolti.