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Eurovision 2025 nel caos: proteste e sputi contro Yuval Raphael, la cantante israeliana

Eurovision 2025 nel caos: proteste e sputi contro Yuval Raphael, la cantante israeliana

L’apertura dell’Eurovision Song Contest 2025 a Basilea, in Svizzera, si è trasformata in un campo di tensioni politiche e manifestazioni, con momenti drammatici che hanno visto protagonista la cantante israeliana Yuval Raphael. Durante la tradizionale sfilata sul Turquoise Carpet, la giovane artista è stata presa di mira da un gruppo di manifestanti pro-Palestina che, tra urla, insulti e sputi, hanno voluto esprimere dissenso verso la partecipazione di Israele all’evento. Raphael, sopravvissuta all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 al festival Supernova, è stata oggetto di un gesto violento mimato da uno dei manifestanti: il segno della gola tagliata.

Attacco e denuncia ufficiale della delegazione israeliana

Nel bel mezzo della cerimonia di apertura, che doveva rappresentare un momento di festa e inclusività tra le 37 delegazioni presenti, la situazione è degenerata. Mentre sfilava a bordo di un carro decorato, Yuval Raphael è stata raggiunta da insulti, fischi e sputi da parte di un uomo tra la folla, culminati in un gesto minaccioso che ha spinto la delegazione israeliana a presentare immediatamente denuncia alle autorità locali. L’episodio ha scosso l’organizzazione e sollevato l’indignazione della comunità internazionale.

Controversie crescenti sulla presenza di Israele all’Eurovision

La partecipazione di Israele all’Eurovision 2025 è stata fin dall’inizio oggetto di forti controversie. A pochi giorni dall’evento, oltre 70 ex concorrenti della manifestazione musicale hanno firmato una petizione per chiedere l’esclusione del Paese, paragonando la situazione attuale a quella che ha portato all’esclusione della Russia nel 2022 in seguito all’invasione dell’Ucraina. Le critiche si sono fatte più dure dopo la conferma dell’artista in gara: la 24enne Yuval Raphael, portavoce di un messaggio di pace con il brano “New Day Will Rise”, ma anche simbolo controverso a causa della complessità geopolitica in corso.

Le dichiarazioni di Nemo e la spaccatura interna al mondo Eurovision

Il vincitore dell’Eurovision 2024, l’artista svizzero Nemo, ha espresso pubblicamente il proprio dissenso verso la partecipazione israeliana, sottolineando come le azioni del governo di Tel Aviv siano in contrasto con i principi fondamentali della kermesse: pace, unità e rispetto dei diritti umani. Una presa di posizione forte, che ha alimentato il dibattito interno alla community eurovisiva e polarizzato ancora di più l’opinione pubblica.

Una competizione musicale sempre più segnata dalla politica internazionale

Quanto accaduto a Basilea evidenzia come l’Eurovision Song Contest sia ormai sempre più influenzato dalle tensioni geopolitiche. In un contesto dove la musica dovrebbe unire, emergono fratture profonde legate a eventi globali drammatici. La storia di Yuval Raphael, sopravvissuta a un attentato e oggi al centro di uno scontro mediatico e politico, ne è la dimostrazione più chiara. La manifestazione, che un tempo voleva essere solo una celebrazione dell’arte e della fratellanza tra popoli, si trova oggi a dover affrontare l’impatto di conflitti reali e simbolici.

Sicurezza rafforzata e clima teso in vista delle semifinali

A seguito dell’episodio, le autorità svizzere hanno deciso di rafforzare ulteriormente le misure di sicurezza per le giornate successive. Gli organizzatori dell’Eurovision hanno ribadito la condanna di ogni forma di violenza e discriminazione, pur ribadendo la volontà di mantenere uno spazio di espressione libero e inclusivo per tutte le nazioni partecipanti. La vicenda di Yuval Raphael, però, resta un punto critico destinato a lasciare un’impronta profonda sull’edizione 2025 dell’Eurovision Song Contest.