Eleonora Giorgi in clinica: “Affronto la terapia del dolore, ma spero ancora”

La salute di Eleonora Giorgi continua a destare grande preoccupazione. L’attrice, che ha compiuto settantuno anni, sta affrontando una dura battaglia contro un tumore al pancreas, una malattia che purtroppo ha generato metastasi anche al cervello. Nonostante si sia sottoposta a diverse terapie, comprese alcune sperimentali, la sua condizione non mostra segni di miglioramento.

Il dolore fisico è una costante nella sua quotidianità, ma Eleonora non perde il sorriso e affronta ogni giorno con coraggio, sostenuta dall’affetto della famiglia. Tuttavia, su consiglio del suo oncologo, ha dovuto accettare il ricovero in una clinica specializzata a Roma, dove sta seguendo un trattamento specifico per alleviare il dolore.

Il ricovero e le cure per affrontare la sofferenza

Attualmente, Eleonora Giorgi si trova in una struttura sanitaria della capitale, dove i medici le stanno somministrando cortisone e morfina per aiutarla a gestire il dolore intenso. Nonostante la complessità della sua situazione, l’attrice mantiene una straordinaria forza d’animo.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha raccontato di considerarsi “un soldato di se stessa”, rivelando di aver vissuto momenti estremamente difficili. Ha ricordato una crisi particolarmente intensa, avvenuta circa tre settimane fa, che l’ha portata a essere ricoverata: “Ero da sola in casa, nel cuore della notte, e il dolore era così forte da farmi urlare. Qui in clinica ho trovato un po’ di sollievo”.

Ad assisterla in questo delicato percorso ci sono due oncologi, Paolo e Luca Marchetti, padre e figlio. La malattia sta mettendo a dura prova il suo corpo e la stanchezza si fa sentire sempre di più. Eleonora confessa di non riuscire più a camminare per più di dieci passi e di avere bisogno dell’ossigeno per respirare meglio. Con grande lucidità, ha dichiarato: “Mi tengono in vita non perché ci sia un futuro, ma per far sì che tutto accada il più tardi possibile. Ogni giorno è un dono”.

L’amore per la famiglia e la scelta delle cure

Nel corso dell’intervista, Eleonora Giorgi ha parlato apertamente delle difficoltà legate alla malattia, del dolore fisico e delle trasformazioni che il suo corpo ha subito a causa delle cure. Ha raccontato di aver affrontato cicli di terapia estremamente impegnativi, con sessioni che duravano dodici ore consecutive, dalle 7 del mattino fino alla sera. Inizialmente, non aveva intenzione di sottoporsi ai trattamenti, ma ha poi cambiato idea per amore della sua famiglia.

Suo figlio maggiore, Andrea Rizzoli, ha raccontato questa difficile decisione nel suo libro Non ci sono buone notizie, spiegando come Eleonora avesse inizialmente rifiutato ogni tipo di cura. “Quando ho capito la gravità della situazione, ho detto ai miei figli che non volevo accanimenti terapeutici. Ma quando ho visto il volto sconvolto di Paolo, ho capito che senza di loro forse avrei rinunciato. Dopo la prima chemio, ho passato una notte abbracciata al water”, ha rivelato l’attrice con estrema sincerità.

Un esempio di forza e speranza

Nonostante la sofferenza, Eleonora Giorgi continua a essere un simbolo di resilienza e amore per la vita. Non ama essere definita “guerriera”, preferisce vedersi come “un’archivista che cerca di mettere ordine nel caos”. Non si considera saggia, ma semplicemente una persona che sta cercando di affrontare un naufragio. Con un pizzico di ironia e speranza, ha concluso dicendo: “In fondo, sono così matta che spero ancora in un miracolo”.

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