Il ricovero di Papa Francesco al Policlinico Gemelli ha destato grande preoccupazione nel mondo cattolico. Afflitto da una grave polmonite bilaterale, il pontefice ha dovuto affrontare anche un’insufficienza renale dovuta a un’infezione polimicrobica, rendendo il quadro clinico particolarmente critico. Eppure, con tenacia, è riuscito a presenziare simbolicamente alla Pasqua, tenendo il suo ultimo, toccante discorso pubblico, nel quale ha invocato la pace e affidato a Dio il futuro dell’umanità. Ma ora, il futuro della Chiesa non può più attendere.
Chi sceglierà il nuovo Papa e come funziona il Conclave?
La sede pontificia non può restare vacante: il compito di scegliere un nuovo Papa spetta al Conclave, l’assemblea a porte chiuse dei cardinali elettori, ossia i cardinali sotto gli 80 anni. Questo rituale millenario, carico di simbolismo, è stato formalizzato per la prima volta nel 1274, con la costituzione apostolica Ubi periculum, emessa durante il Concilio di Lione da Papa Gregorio X. L’intento era chiaro: evitare lunghe vacanze della Sede Apostolica, che avrebbero potuto generare instabilità e lotte interne.
Nel documento si stabiliva che, durante il periodo dell’elezione, i cardinali non avrebbero dovuto ricevere compensi, e che l’accesso a ogni influenza esterna doveva essere interrotto, affinché lo Spirito Santo potesse guidare liberamente la scelta del nuovo Pontefice.
Come si diventa Papa? Cosa dice la normativa più recente?
In teoria, chiunque sia uomo, battezzato e non sposato può diventare Papa, anche se nella pratica ciò non accade da secoli. Dal 2013, le regole sono state aggiornate da Benedetto XVI nel motu proprio Normas Nonnullas, dove si stabilisce che l’elezione debba avvenire esclusivamente per scrutinium, cioè con una votazione formale e segreta, dove è richiesta una maggioranza qualificata di due terzi. Le modalità alternative del passato, come l’acclamatio (ispirazione collettiva) o il compromissum (delegazione ristretta), sono state abolite.
Anche se gli ultraottantenni non votano, possono ancora essere eletti Papa, benché l’età venga considerata un criterio cruciale per garantire un pontificato sufficientemente lungo.
Quanti e chi sono i cardinali elettori oggi?
Attualmente, sono 135 i cardinali che hanno diritto a entrare in Conclave. Di questi, ben 108 sono stati nominati proprio da Papa Francesco. Ciò implica una forte impronta bergogliana all’interno del collegio cardinalizio, che potrebbe orientare la scelta verso un successore in linea con le riforme e la visione dell’attuale pontificato: inclusiva, missionaria, meno legata all’Europa e più attenta alle periferie del mondo.
Questa strategia è stata spesso letta come una “semina” consapevole di un futuro pontefice affine ai valori promossi da Bergoglio. Tuttavia, non mancano figure più tradizionaliste all’interno del collegio.
Chi sono i cardinali papabili per il prossimo Conclave?
La piattaforma più aggiornata in merito è The College of Cardinals Report, curata dai vaticanisti Edward Pentin e Diane Montagna. Essa raccoglie i profili dei principali cardinali, analizzando le loro posizioni su temi cruciali per il futuro della Chiesa.

Matteo Maria Zuppi: il progressista italiano
Arcivescovo di Bologna, 69 anni, creato cardinale da Papa Francesco nel 2019, Matteo Zuppi è il nome più citato tra i possibili successori. Vicino a Sant’Egidio, sostenitore di una Chiesa sinodale, è favorevole alla benedizione delle coppie omosessuali e aperto alla discussione sul celibato sacerdotale, pur mantenendo una posizione ferma sul sacerdozio femminile. Zuppi rappresenterebbe un ritorno a un papa italiano dopo Giovanni Paolo I, scomparso nel 1978.

Pietro Parolin: l’equilibrato diplomatico
Attuale Segretario di Stato vaticano, Parolin è considerato un ponte tra le diverse anime della Chiesa. La sua esperienza diplomatica e il profilo moderato lo rendono un candidato forte, capace di mantenere l’equilibrio in una fase delicata come questa.
Luis Antonio Tagle e José Tolentino de Mendonça: i nomi dal mondo
Il cardinale filippino Tagle, già Prefetto per l’Evangelizzazione dei Popoli, è noto per la sua eloquenza e per la profonda empatia nei confronti delle periferie globali. Tolentino de Mendonça, portoghese, poeta e teologo, rappresenta l’intellettuale contemporaneo che unisce spiritualità e cultura.
Dall’altra parte: il fronte conservatore
Tra i papabili più conservatori spicca Robert Sarah, cardinale guineano, fortemente legato al pontificato di Benedetto XVI. Sarah è noto per le sue posizioni intransigenti su liturgia, famiglia e morale sessuale. Il suo libro del 2019, cofirmato inizialmente da Joseph Ratzinger, ha sollevato un caso mediatico proprio per la sua critica indiretta a Papa Francesco durante il Sinodo per l’Amazzonia. Anche se poi si è cercato di sminuire il ruolo di Benedetto XVI, Sarah rimane una figura di riferimento per i tradizionalisti.
Il futuro della Chiesa è davvero imprevedibile?
In un contesto sempre più complesso – tra crisi di vocazioni, scandali, tensioni interne e una società che cambia rapidamente – la scelta del prossimo Papa sarà cruciale per determinare la rotta del mondo cattolico nei prossimi decenni.
Il Conclave che verrà potrebbe aprire scenari inaspettati: un Papa sudamericano, asiatico o africano? Un nuovo Giovanni Paolo II carismatico e globale? Oppure un “papa di transizione” per traghettare la Chiesa verso tempi nuovi?
Verso una nuova era spirituale
L’eredità di Papa Francesco è profonda e ha già lasciato un segno indelebile. Ma la Chiesa, con la sua tradizione millenaria, guarda sempre avanti. Il prossimo Conclave sarà un evento non solo religioso, ma anche storico e politico, carico di attese e speranze per oltre un miliardo di cattolici nel mondo.