Disturbi Gastrointestinali: Un Problema per il 90% degli Italiani. Sintomi Comuni e Soluzioni

“Dal reflusso al bruciore, i disturbi gastrointestinali non solo influenzano il benessere dell’apparato digerente, ma hanno anche impatto sul sistema immunitario… La stragrande maggioranza degli italiani, nove su dieci, soffre di disturbi gastrointestinali.

Tra i sintomi più comuni, il reflusso gastroesofageo colpisce oltre il 44% della popolazione, seguito dal bruciore di stomaco (36,8%), dolore addominale (32,4%), gonfiore e meteorismo (28,1%), diarrea (27,1%), difficoltà digestive (25,7%) e stitichezza (25,4%).

“Il dottor Attilio Giacosa, ex Direttore della Struttura complessa di Gastroenterologia e Nutrizione Clinica presso l’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova e gastroenterologo al Centro Diagnostico di Milano, ha presentato gli ultimi dati dell’Associazione Italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti Digestivi Ospedalieri (AIGO).

L’importanza del microbiota

Durante l’evento stampa di Assosalute, Giacosa ha affrontato il tema ‘Dalla tavola al sistema immunitario: il ruolo del microbiota intestinale’. L’esperto ha sottolineato come i disturbi gastrointestinali non solo influenzino il benessere dell’apparato digerente, ma possano anche avere impatti sul sistema immunitario.

Giacosa ha spiegato che, a causa della presenza di batteri, l’80% del nostro sistema immunitario è localizzato nell’apparato digerente.”

“Qualora bambini o adulti si trovino in seguito di fronte a difficoltà, questo adattoma potrebbe riattivarsi in maniera significativa, provocando una risposta immune eccessiva. Questa reattivazione potrebbe contribuire allo sviluppo di varie condizioni patologiche, coinvolgendo sia disturbi del tratto digestivo che patologie al di fuori di esso. Queste condizioni potrebbero includere obesità, problemi neuropatologici come la depressione, malattie autoimmuni o, potenzialmente, persino il cancro.”

Batteri buoni e Catttivi

“Ricerche recenti hanno individuato batteri che possono avere effetti sia pro-infiammatori che antinfiammatori e che coesistono nel nostro organismo. L’infiammazione sta emergendo come un elemento sempre più rilevante, associato a condizioni come malattie cardiache, deterioramento dei vasi sanguigni, cancro e il processo di invecchiamento. Questo evidenzia il ruolo cruciale del microbiota come un fattore di estrema importanza.”

La dieta è fondamentale

“La dieta mediterranea svolge un ruolo fondamentale nel plasmare il microbiota, influenzandolo positivamente o negativamente. Un elemento cruciale in questo contesto è rappresentato dalla presenza di fibre”, sottolinea l’esperto.

“Particolarmente importanti sono le fibre solubili, altamente fermentabili, come l’inulina riscontrabile in alimenti come cicoria, aglio e cipolla, tipici della dieta mediterranea e vantaggiosi per il microbiota. Anche la pectina, abbondante in diversi frutti come la mela, ha un ruolo significativo.

Un aspetto critico è dato dai mediatori, sostanze prodotte dal metabolismo dei batteri presenti nel microbiota. Tra questi, gli acidi grassi a catena corta (SCFA) rivestono un ruolo di spicco: essi fungono da fonte energetica per diversi batteri benefici del microbiota e sono essenziali per il nutrimento delle cellule dell’intestino, garantendo l’integrità della sua barriera.”