Chrome: nuovo upgrade risolve due importanti problemi

Il browser Chrome, è stato aggiornato recentemente alla versione 108. Google, con questo nuovo upgrade ha sviluppato una serie massiccia di migliorie, e sono stati risolti alcuni problemi storici del browser. Tra questi, l’eccessivo utilizzo di RAM quando si aprono diverse schede, e s per i dispositivi mobile, un consumo di risorse troppo alte.

Le due nuove funzioni sono già disponibili con l’ultimo aggiornamento. Se ancora non l’avete eseguito e disponete di un PC Windows, Mac, un Chromebook, o un dispositivo mobile basta cliccare sui tre puntini verticali in alto a destra e poi su “Impostazioni” e a seguire su “Informazioni su Chrome” che si trova nel menu a sinistra.

Risolti i problemi di RAM

La nuova funzionalità di Google Chrome destinata a migliorare l’utilizzo della RAM si chiama Memory Saver. In pratica questa funzione, come spiega Google, non fa altro che spostare dalla RAM allo spazio di archiviazione le schede inattive. Una volta che vengono riaperte e utilizzate, queste schede vengono velocemente ricaricate per essere di nuovi disponibili.

Secondo Big G questa nuova funzione può far risparmiare fino a 10 GB di memoria, una quantità elevata di RAM, questo fa capire quante ne venisse sprecata prima della nuova funzione.

Tra l’altro, che questa funzione “rivista” in realtà usa un principio vecchio di decenni: spostare dei dati dalla RAM alla memoria di archiviazione, infatti, lo fanno tutti i sistemi Windows dagli anni ’90 in poi.

Chrome: meno RAM, più autonomia

Il secondo problema risolto da Google con questa versione aggirnata riguarda il risparmio energetico che ora è in grado di offrire. Per fare questo il browser va a limitare tutto quanto è aperto in background.

Ma non finisce qui: la stessa funzione, chiamata Energy Saver, riduce gli effetti visivi in quei siti dove video e animazioni la fanno da padrone e richiedono un buono sforzo da parete di CPU e scheda video per mostrarli.

Riducendo il lavoro di CPU e GPU è chiaro che viene anche preservata la batteria che porta l’energia a questi componenti hardware. Secondo Google il risparmio di energia dovrebbe arrivare fino al 40% e la funzione si attiva quando la batteria del laptop, smartphone o tablet scende al di sotto del 20% di autonomia.