Celiachia: Scoperte Recenti sui Fattori Ambientali e la Predisposizione Genetica

La celiachia, una condizione autoimmune legata all’intolleranza al glutine, è influenzata da una combinazione di fattori genetici e ambientali. Recentemente, una ricerca presentata al Congresso Nazionale della SIGENP ha svelato nuove connessioni tra questi elementi.

La predisposizione genetica è essenziale per lo sviluppo della celiachia, ma non è l’unico fattore determinante. Solo il 3% delle persone con una particolare conformazione del sistema HLA sviluppa effettivamente la malattia. Ciò indica che devono esistere altri fattori ambientali che contribuiscono allo sviluppo della condizione.

Lo studio condotto negli USA e in Italia ha identificato alcuni di questi fattori. Ad esempio, l’assunzione di antibiotici o farmaci antiacidi inibitori della pompa protonica può aumentare le probabilità di sviluppare la celiachia, soprattutto nelle bambine. Al contrario, nei bambini maschi, il rischio è minore e sembra essere ostacolato dall’assunzione di probiotici e dalla presenza di animali domestici.

La ricerca, denominata CD-GEMM (Celiac Disease Genomic Environmental Microbiome and Metabolomic), mira a identificare marcatori non invasivi per una diagnosi precoce della celiachia e a intervenire prima del pieno sviluppo clinico, nella prospettiva di una prevenzione primaria.

I sintomi tipici della celiachia includono diarrea cronica, steatorrea (perdita di grassi non assorbiti con le feci), rallentamento della crescita, inappetenza e vomito. Tuttavia, a volte i sintomi possono essere atipici e coinvolgere pelle, denti, unghie e altre aree del corpo.

Riconoscere la celiachia può essere complicato a causa dell’assenza di sintomi in alcuni casi, soprattutto in gruppi a rischio come i soggetti con diabete o familiari di persone celiache. Alcuni sintomi atipici, come alterazioni dello smalto dentale o lesioni cutanee, possono fornire indizi importanti.

La celiachia è una condizione autoimmune scatenata dall’intolleranza al glutine, una proteina presente nel frumento, orzo, segale e avena. Colpisce principalmente l’intestino tenue, interferendo con l’assorbimento dei cibi.

Questa nuova ricerca offre preziose indicazioni che potrebbero contribuire a prevenire o mitigare l’insorgenza della celiachia, ma ulteriori studi saranno necessari per comprendere appieno la natura e i meccanismi sottostanti. Resta aggiornato sulle ultime scoperte scientifiche riguardanti la celiachia seguendo le pubblicazioni degli istituti di ricerca e delle università specializzate nel campo.