Aperto il testamento di Silvio Berlusconi, è un rompicapo: un puzzle molto complesso

Il testamento del defunto Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato aperto davanti a due testimoni, gli avvocati Luca Fossati e Carlo Rimini. Il testo era nello studio di via Pagano di Arrigo Roveda.

Il documento è stato firmato dal fondatore di Mediaset e sarà letto ai figli dell’ex Cavaliere.

Le informazioni trapelate indicano che Fossati rappresentava Marina e Piersilvio, la cui madre è Carla Dall’Oglio. Rimini rappresentava Barbara, Eleonora e Luigi (figli di Veronica Lario).

La questione centrale della successione del controllo di Fininvest è chi erediterà oltre il 60% della società detenuta dal suo fondatore.

Due terzi del patrimonio saranno divisi in parti uguali tra i cinque figli di Berlusconi. Tuttavia, un terzo andrà in un fondo che Berlusconi potrà distribuire a suo piacimento.

Se le quote venissero assegnate in parti uguali ai cinque figli, Barbara, Eleonora e Luigi otterrebbero la maggior parte della holding di famiglia.

Se invece la parte “legittima” fosse rivolta a Marina e Pier Silvio – che da anni sono ai vertici di Fininvest e sono responsabili delle trattative con i soci o i possibili acquirenti – allora i due figli maggiori controllerebbero Fininvest.

Di recente è stato posto un rompicapo che è meno ovvio di quanto possa sembrare. Esperti notai ed economisti hanno spiegato nei giorni scorsi che parte del patrimonio di Berlusconi è costituito da tutti i beni che ha donato in vita, ma al netto di eventuali debiti contratti prima della morte.

Ogni figlio ha diritto ha un quinto dei due terzi, quindi a due quindicesimi. Non si ha diritto a un bene specifico, ma piuttosto al valore di tutti i beni in cui si ha un interesse.

Se i figli riuscissero a dimostrare che Berlusconi ha donato personalmente i suoi beni, potrebbero teoricamente far valere i loro diritti su qualsiasi terzo che li riceva.

La questione legale è complessa, perché non si sa se ciò che l’ex premier ha dato ai suoi figli sarà conteggiato nella loro quota di eredità.

Il patrimonio potrebbe anche essere diviso in parti uguali tra i cinque figli, se non hanno fretta ovviamente.