L’Alzheimer è una malattia che distrugge il cervello e che causa perdita di memoria, confusione e infine l’incapacità di svolgere anche le attività di base.
La dottoressa Francesca Burgio, dell’Istituto San Camillo al Lido di Venezia, ha condotto una ricerca in grado di prevedere e individuare la demenza nelle sue fasi iniziali.
Questo nuovo test è strettamente legato al rapporto di una persona con il denaro, permettendo di identificare precocemente la malattia e quindi di prevenire problemi più gravi.
Ci siamo resi conto che c’era qualcosa che dovevamo ancora indagare. È la signora anziana che al supermercato tira fuori il portafoglio e dice al commesso: “Faccia lei”.
Secondo i ricercatori, questo potrebbe essere uno dei segni predittivi del declino neurologico dovuto a malattie neurodegenerative.
La dott.ssa Francesca Burgio ha dichiarato che: “Anche se fino al giorno prima eravamo dei maghi della finanza, la malattia può privarci di quella comprensione”.
Il test dei soldi
Il test inizia con compiti semplici come riconoscere il valore di un pezzo da 10, 50 o 1 euro. Poi passa a compiti più complessi, come sapere cos’è un IBAN e assegnare un valore corretto a qualcosa che si vuole acquistare.
L’obiettivo finale di questo metodo è quello di determinare se il paziente accetterà qualsiasi storia gli venga raccontata.
“Abbiamo sviluppato un test, il Nadl-f (Numerical activities of daily living financial) che determina se una persona è in grado di gestire il proprio denaro”.
I ricercatori hanno visto che nei pazienti affetti da demenza le aree cerebrali inferiori (associate agli stimoli legati al sesso o al cibo) sono sollecitate, mentre le regioni corticali superiori associate ai processi di pensiero complessi diminuiscono.
Poiché le persone affette da malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer rischiano di perdere la capacità di gestire il denaro, possono finire per diventare indigenti, per questa ragione è fondamentale riabilitare queste persone.