Alzheimer e Alimentazione: Come la ‘Pancetta’ Incide sul Rischio di Malattia

Il grasso viscerale emerge come potenziale fattore di rischio per lo sviluppo dell’Alzheimer. Questa correlazione è stata confermata da uno studio recente, presentato al congresso annuale della Radiological Society of North America e pubblicato su Aging and Disease.

Alzheimer: Una Condizione Complessa

Con oltre 24 milioni di casi di Alzheimer in tutto il mondo, la malattia rappresenta una delle forme più diffuse di demenza, colpendo non solo gli individui anziani ma anche individui più giovani. L’atrofia cerebrale, una graduale perdita irreversibile delle funzioni cognitive, è uno dei tratti distintivi di questa patologia neurodegenerativa.

Fattori di Rischio e Comprensione della Malattia

Le cause precise dell’Alzheimer restano oscure, ma la ricerca individua una connessione tra fattori genetici e ambientali. Tuttavia, l’identificazione di alcune proteine, tra cui la Medin, ha portato a progressi significativi nella comprensione della malattia.

Tra i fattori di rischio dell’Alzheimer figurano l’età avanzata, il sesso femminile, traumi cranici, ipercolesterolemia, ipertensione, la sindrome di Down, declino cognitivo legato all’invecchiamento, diabete di tipo 2 e fumo di sigaretta.

Grasso Viscerale e il Rischio di Alzheimer

Questo studio rivela che il grasso viscerale, accumulato attorno agli organi interni a causa di una dieta ipercalorica e scarsa attività fisica, potrebbe essere associato al rischio di Alzheimer fino a 15 anni prima dei primi sintomi. Gli esperti ritengono che questa ricerca sia la prima a collegare un tipo specifico di grasso alla demenza in individui senza segni cognitivi di malattia.

Il grasso viscerale, sebbene svolga un ruolo nell’immagazzinamento dell’eccesso di energia, può produrre ormoni e sostanze infiammatorie, scatenando una flogosi cronica associata alle malattie cardiovascolari.

Lo studio

Lo studio, che coinvolgeva 54 individui di mezza età, ha esaminato l’associazione tra volumi del cervello, presenza di sostanze tossiche nel cervello e indice di massa corporea, con particolare attenzione al grasso viscerale e al grasso sottocutaneo. I risultati indicano un’associazione diretta tra l’accumulo di amiloide nella corteccia del precuneo e il grasso viscerale, suggerendo un aumento dell’infiammazione cerebrale correlata all’aumento di grasso viscerale.

Il Ruolo del Grasso Viscerale e la Ricerca Futura

Il grasso viscerale, accumulandosi attorno agli organi interni, può scatenare processi infiammatori collegati alla demenza. Lo studio, coinvolgendo individui sani di mezza età, ha evidenziato un’associazione diretta tra il volume di questo tipo di grasso e l’accumulo di sostanze tossiche nel cervello.

Conclusioni e Prossimi Passi

L’indagine ha rivelato un legame significativo tra il grasso viscerale e l’accumulo di sostanze tipiche dell’Alzheimer, evidenziando un possibile meccanismo attraverso il quale questo tipo di grasso può aumentare il rischio di sviluppare la malattia. Ulteriori studi sono necessari per una comprensione più approfondita di questo legame e per sviluppare strategie di prevenzione più mirate.