Il celebre attore milanese Diego Abatantuono, simbolo del cinema comico italiano, si prepara a celebrare un traguardo importante: il suo 70esimo compleanno, che cadrà il 20 maggio 2025. In un’intervista al Corriere della Sera, l’attore si racconta a cuore aperto, tra aneddoti di carriera, riflessioni sulla vita privata e momenti difficili legati alla gestione del successo. Con la sua inconfondibile ironia, Abatantuono offre uno spaccato sincero della sua esistenza, tra gloria cinematografica e consapevolezze personali.
Il peso del tempo che passa: “È una malattia con cui convivere”
Tra le frasi più emblematiche dell’intervista, spicca quella in cui Abatantuono scherza amaramente sull’invecchiamento: “Diciamo la verità: invecchiare fa un po’ schifo. Non è bellissimo. È una malattia con cui si convive, la si prende con filosofia”.
L’attore, che da decenni fa ridere e riflettere il pubblico italiano, confessa che festeggiare i 70 anni sarà un momento importante, ma anche faticoso. “Se inviti 140 persone, finisce che la serata è tutta un saluto”. Un passaggio che mette in luce la sua umanità e l’autoironia che da sempre lo contraddistinguono.
Il successo improvviso e i problemi con i debiti
Abatantuono non si limita ai ricordi felici. Parla anche dei momenti difficili legati alla gestione economica del successo, durante gli anni ’80 e ’90, quando girava film uno dopo l’altro.
“Firmavo assegni milionari in camper, sul set di Attila flagello di Dio. Pensavo di pagare le tasse, ma non venivano versate. Così mi sono ritrovato pieno di debiti”.
Un racconto onesto e crudo, che mostra come anche un grande attore possa cadere nelle trappole della disorganizzazione e della fiducia mal riposta, nonostante il successo economico apparente.
Mediterraneo e l’emozione dell’Oscar: “Libidine massima”

Uno dei momenti più iconici della carriera di Diego Abatantuono è legato al film “Mediterraneo”, diretto da Gabriele Salvatores, che vinse l’Oscar al miglior film straniero nel 1992.
“Non pensavamo di vincere. Ero nel deserto per le riprese e dovetti affittare uno smoking. Era quello usato da Sean Connery in 007: mi stava benissimo. Libidine massima.”
Con il suo stile colorito e ironico, Abatantuono descrive quel momento come un sogno, una vittoria collettiva e inaspettata che consacrò il cinema italiano a livello internazionale. L’Oscar resta uno dei riconoscimenti più prestigiosi della sua carriera.
L’amore per la famiglia: “Il mio film migliore”
Nel finale dell’intervista, l’attore riflette sul valore della famiglia, definendola la sua opera più riuscita. La sua relazione con Rita Rabassini, madre della sua prima figlia, viene ricordata con affetto e stima, nonostante il divorzio.
“Rita è una persona unica. Mi ha aiutato a crescere una figlia straordinaria e ora ho anche dei nipotini eccezionali. Nessun rimpianto.”
In un’epoca in cui spesso si parla solo di carriera, Diego Abatantuono sottolinea come la felicità personale e i legami familiari siano la vera ricchezza di una vita ben vissuta.
A pochi giorni dal suo 70° compleanno, Diego Abatantuono si conferma non solo come una delle figure più amate del cinema italiano, ma anche come un uomo capace di raccontare la propria vita con autoironia, lucidità e trasparenza. Il suo percorso, tra momenti di gloria come l’Oscar per Mediterraneo e le difficoltà legate ai debiti, è la testimonianza di un artista completo e di un uomo profondamente umano.