La rinascita di Mirko Frezza: «In carcere per 10 anni, oggi grazie a mia moglie e Borghi sono un altro uomo»

Durante una recente puntata de L’Isola dei Famosi, Selvaggia Lucarelli ha acceso gli animi con un intervento che non è passato inosservato.
L’opinionista ha pubblicamente rimproverato Mirko Frezza, colpevole – secondo lei – di aver criticato altri concorrenti come Mario Adinolfi e Teresanna Pugliese, accusandoli di fingere davanti alle telecamere.
Ironica e tagliente come sempre, Lucarelli ha detto: «Mi fa abbastanza sorridere che un attore accusi di falsità gli altri. Caro Mirko, mi sembri proprio il primo. Ti smaschero in cinque secondi, non fare il parac*lo con me. Non accusare gli altri di ciò che fai tu per primo».
Nonostante la frecciata ricevuta, Mirko Frezza rimane uno dei partecipanti più amati dal pubblico di questa edizione del reality. Ma chi è davvero Mirko Frezza? Scopriamo insieme la sua storia, fatta di redenzione, cinema, famiglia e impegno sociale.
La rinascita di Mirko Frezza: dal carcere al set cinematografico
Nato a Roma il 15 settembre 1973, Mirko Frezza ha vissuto un’infanzia e adolescenza segnate da un contesto difficile. Figlio di un pregiudicato, è cresciuto nel quartiere periferico di Tor Cervara, un’area dove la criminalità organizzata era parte integrante della quotidianità. Come lui stesso ha raccontato, la sua giovinezza è stata turbolenta e caratterizzata da numerosi ingressi e uscite dal carcere.
La svolta nella sua vita arriva dopo un lungo periodo di detenzione durato otto anni. Uscito dal carcere, grazie al supporto della famiglia e di alcune associazioni, Mirko decide di cambiare strada. Comincia lavorando in un mattatoio e successivamente trova spazio nel mondo del cinema come stuntman.
L’incontro con Alessandro Borghi e l’inizio della carriera d’attore

Determinante nella sua trasformazione è stato l’incontro con l’attore Alessandro Borghi. Proprio grazie alla loro amicizia, Mirko inizia a ottenere piccole parti in film e cortometraggi, tra cui La grande bellezza di Paolo Sorrentino e Roma criminale di Gianluca Petrazzi. Il corto Nati per correre lo porta a un ruolo più visibile e infine alla prima grande occasione: Ma tu di che segno 6?, commedia diretta da Neri Parenti.
Nel 2016 arriva la consacrazione con Il più grande sogno, film autobiografico diretto da Michele Vannucci, dove recita da protagonista accanto a Borghi. La pellicola ottiene consensi di critica e pubblico, segnando definitivamente la sua rinascita personale e professionale.
Dal cinema alla TV: fiction e partecipazioni di successo
Oltre al cinema, Mirko Frezza si è distinto anche nel panorama televisivo. Lo abbiamo visto in Rocco Schiavone con Marco Giallini, Quanto Basta, Dogman di Matteo Garrone e numerose fiction Rai come Le tre rose di Eva, La Narcotici 2, Rex 8, Il giustiziere e Dov’è Mario?. Nel 2018 ha anche partecipato al reality Pechino Express in coppia con il trapper Tommy Kuti, anche se è stato costretto al ritiro dopo la prima puntata a causa di una frattura al metatarso.

Vita privata: l’amore per Vittoria e il ruolo della famiglia
Lontano dalle telecamere, Mirko Frezza ha costruito una vita stabile e serena con la moglie Vittoria, conosciuta poco dopo la sua uscita dal carcere. I due si sono sposati dopo pochi mesi di relazione e hanno avuto tre figli: Michelle, Crystel e Gianpiero. Vittoria, lontana dal mondo dello spettacolo, è stata una figura fondamentale nel percorso di rinascita di Mirko.
Come ha raccontato durante l’intervista a Ciao Maschio, è stata proprio lei a dargli l’ultimatum che ha cambiato la sua vita: «Mia moglie, al terzo figlio, mi ha detto: “O cambi o questa gravidanza non la portiamo avanti”. E allora ho cambiato. Lei è stata il mio angelo».
Il passato in carcere: dieci anni dietro le sbarre
La storia di Mirko Frezza è fatta anche di sofferenza e cadute. In passato è stato condannato per spaccio e altri reati legati al crimine organizzato. In totale ha trascorso quasi dieci anni in carcere, un’esperienza che ha segnato profondamente la sua esistenza. Ha raccontato che fu arrestato per la prima volta due ore prima di partire per il servizio militare. Da lì iniziò un circolo vizioso tra detenzione e ricadute, finché, a 39 anni, ha deciso di cambiare radicalmente vita.
Il sogno infranto di entrare in Polizia
Da ragazzo, Mirko coltivava il sogno di entrare nelle Fiamme Oro e giocare a pallanuoto a livello professionale. Aveva anche fatto domanda per arruolarsi in Polizia, ma i precedenti dei genitori gli preclusero l’accesso. Questo rifiuto, racconta oggi, fu uno dei momenti più duri della sua giovinezza: «Per lo Stato ero già un deviato. Speravo che il militare mi potesse salvare, ma non è stato possibile».
L’impegno nel sociale: il cuore del riscatto
Oggi, oltre alla carriera artistica, Mirko è fortemente impegnato nel sociale. È uno dei responsabili dell’associazione Casale Caletto a Roma Est, un centro di aggregazione che assiste centinaia di famiglie italiane e migranti con distribuzione di pasti caldi, viveri, assistenza medica e iniziative per il decoro urbano.
«In dieci anni siamo arrivati a oltre 1.600 pasti al giorno, 400 pacchi viveri. Abbiamo 22 ragazzi in affidamento ai servizi sociali, con cui puliamo il quartiere, sistemiamo strade, creiamo parchi giochi. Questo progetto lo facciamo dalla gente per la gente».
Da simbolo della periferia romana a volto della TV italiana
Mirko Frezza è molto più di un semplice concorrente de L’Isola dei Famosi. È il simbolo di una seconda possibilità, di un percorso difficile ma pieno di significato. Dalle celle del carcere ai set cinematografici, passando per l’impegno nelle strade del suo quartiere, la sua è una storia di vera rinascita. Un messaggio forte, che oggi più che mai arriva chiaro: cambiare è possibile, quando si ha il coraggio – e l’umiltà – di ricominciare.